Prende il via da Cagliari il 23 agosto Logos, la rassegna internazionale di danza, arte circense, musica, teatro, video-arte diretta da Simonetta Pusceddu. A partire dalle 19.00, all’Ex Lazzaretto, andranno in scena quattro spettacoli selezionati in forma breve tra i corti finalisti del Cortoindanza 2019. Il primo, “A peso morto” di e con Carlo Massari (Italia). Lui, lei, l’altro, fotogrammi di una periferia senza tempo e identità; caratteri, una volta protagonisti, oggi disadattati privi di una funzione sociale, comparse passive, astanti in attesa di cadere in una voragine identitaria che ne cancellerà definitivamente la memoria per dare spazio al nulla. Segue “Non ricordo” di e con Simone Zambelli (Italia): richiamare in cuore, richiamare al cuore. Il ricordo richiama nel presente del cuore e del sentimento qualcosa che non è più qui o non è più adesso. Ricordo inteso come simbolo di una intera umanità, legame coeso che ci tiene uniti nella medesima condizione di essere umani. “O caneco” di e con Jorge Mendez Gonzalez (Spagna). “O Caneco” nasce dall’amore verso il caos, ci trasporta in quei giorni in cui tutto va al contrario. Quei giorni in cui l’universo sembra cospirare contro, e più cerchi di resistere, più crescono i problemi, finché non ti accorgi che la cosa migliore da fare è lasciarsi trasportare dalla fiducia nella vita, sapendo che anche il caos alla fine, ha il suo equilibrio. Chiude la serata di domenica “Don’t be afraid” di e con Carlo Massari. Un uomo si evolve, diventa simbolo di un’era, diventa un mito, un filosofo, un semi-dio, diventa potente e invincibile, superdotato; poi si spezza, implode e crolla miseramente fino a tornare molecola, particella in fabbricazione, liquido ematico.
Sempre nella stessa serata del 23 agosto dedicata alle compagnie ospiti della rassegna Logos, è ospitata la seconda tappa (dopo la presentazione alla Tomba dei Giganti, Quartucciu) della restituzione al pubblico del progetto di residenza “Interconnessioni” a cura di Simonetta Pusceddu per Tersicorea, dal titolo “Elegia delle cose perdute”. La creazione si ispira al romanzo “I poveri” dello scrittore portoghese Raul Brandao e si articola su tre livelli: la performance dal vivo, la realizzazione di un film (in collaborazione con Illador Film di Massimo Gasole) e di un catalogo fotografico a cura della casa editrice Ilisso di Nuoro. “Elegia delle cose perdute” è un progetto complesso sviluppatosi attraverso un articolato processo creativo partito a febbraio e portato avanti tra attività in remoto e nel corso della residenza artistica a Settimo San Pietro. Il lavoro si ispira al romanzo “I poveri” dello scrittore portoghese Raul Brandao e si articola su tre livelli: la performance dal vivo, la realizzazione di un film e di un catalogo a cura della casa editrice ILISSO/Nuoro. La regia, la coreografia e la drammaturgia di tutta l’opera nelle sue varie declinazioni è di Stefano Mazzotta, regista, coreografo e danzatore socio e fondatore della Compagnia Zerogrammi di Torino, tra gli organismi di produzione della danza più apprezzati in Italia e all’estero e colonna portante del network Med’Arte. Le geografie della Sardegna diventano la scenografia naturale dove trovano dimora i poetici personaggi di questo racconto. Vi si tessono le storie solitarie di otto figure derelitte e però goffe al limite del clownesco, accomunate dal medesimo sentimento di malinconica nostalgia e desiderio di riscatto.
“Elegia”, dopo l’Ex Lazzaretto sarà il 25 agosto nel giardino dello Spazio Ilisso a Nuoro e il 26 agosto a Settimo San Pietro, per i vicoli del centro storico.