«I dati provenienti dall’unità di crisi regionale nell’ultimo mese devono far riflettere tutte le forze coinvolte nella battaglia al virus. L’isola si trova interessata da un incremento epidemiologico che finora non si era visto, e sconosciuto anche nei mesi di massima allerta dal fatidico 8 marzo di inizio look down fino al 4 maggio 2020 giorno di riapertura, dopo lungo sacrificio delle famiglie e dei lavoratori.»
A ribadirlo, in una nota, è la consigliera regionale della Lega, Sara Canu, che aggiunge: «La Sardegna e i Sardi nei mesi precedenti hanno scrupolosamente rispettato l’alternanza dei vari Dpcm governativi, impostando al massimo livello di allerta sia i controlli che l’attenzione regionale, così da poter primeggiare per libertà dalla pandemia a livello nazionale, diventando isola Covid-free. Senza adagiarsi sugli allori, chiedemmo a gran voce, al governo nazionale per il tramite del Presidente Christian Solinas, la possibilità, per chi venisse o rientrasse in Sardegna di documentare la non positività al Covid tramite l’obbligo di fornire almeno due giorni prima un certificato di negatività al Covid-19».
«Il governo centrale nazionale – aggiunge Sara Canu -, disattendendo puntualmente le richieste della Sardegna, anche per il tramite di alcuni esponenti ministeriali, costruì un caso mediatico fine a se stesso, fatto di puro e semplice attacco politico nei confronti in primis del Presidente Solinas e di conseguenza di tutta la coalizione. Tale diniego e la disattesa richiesta, oggi ricade sulle spalle e la salute dell’intera comunità Sarda. Occorre che il governo centrale non continui con questa ostinazione e ostentazione di potere assoluto. Meglio sarebbe ricordare che il contagio da Covid è come un sasso lanciato nell’acqua. Il riverbero dell’onda sarebbe catastrofico per tutte le regioni Italiane, potrebbe trasformarsi in uno tsunami per lo stesso Governo.»
«Posto che, le presenze di turisti italiani e stranieri è attualmente elevata, in quanto siamo in piena stagione balneare – prosegue Sara Canu -. La stragrande maggioranza di essi dovrà a breve lasciare l’isola per rientrare al proprio domicilio, oppure proseguire indisturbatamente le ultime giornate di ferie in altre località Italiane. I dati aggiornati al 21 agosto mostrano un forte incremento dei casi di positività, dovuti a persone provenienti dai paesi UE (Spagna, Francia), ed in parte da paesi extracomunitari. Dall’analisi dei dati provenienti dall’unità di crisi regionale, ho personalmente appurato come il massimo incremento di positivi al Covid si è avuto nell’ultimo mese, ossia dal 21 luglio al 21 agosto, guardacaso si tratta del periodo che coincide con la parte centrale della stagione turistica. Si tratta di circa 230 contagiati su un totale di 1.567 dall’inizio della pandemia, di questi 176 nel periodo a ridosso del ferragosto, dal 9 al 21 agosto e 42 nella sola giornata del 21 Agosto. Nonostante i problemi legati al Covid-19, abbiamo raggiunto i 7 milioni di presenze sull’isola, e aspettiamo fiduciosi le presenze fuori stagione.»
«Mi faccio portavoce in consiglio regionale – conclude Sara Canu – di tutti i miei conterranei preoccupati e spero che il governo centrale non consideri noi sardi untori, al più vittime di contagi non provenienti dalla nostra isola, e che inizi un dialogo costruttivo con il Presidente e la Giunta regionale della Sardegna, senza imposizioni o voltandosi dall’altra parte. È proprio in questi momenti di difficoltà, che noi sardi dobbiamo essere uniti, respingendo qualsiasi tipo di attacco mediatico atto a delegittimare una regione fiore all’occhiello dello stato italiano.»
A ribadirlo, in una nota, è la consigliera regionale della Lega, Sara Canu, che aggiunge: «La Sardegna e i Sardi nei mesi precedenti hanno scrupolosamente rispettato l’alternanza dei vari Dpcm governativi, impostando al massimo livello di allerta sia i controlli che l’attenzione regionale, così da poter primeggiare per libertà dalla pandemia a livello nazionale, diventando isola Covid-free. Senza adagiarsi sugli allori, chiedemmo a gran voce, al governo nazionale per il tramite del Presidente Christian Solinas, la possibilità, per chi venisse o rientrasse in Sardegna di documentare la non positività al Covid tramite l’obbligo di fornire almeno due giorni prima un certificato di negatività al Covid-19».
«Il governo centrale nazionale – aggiunge Sara Canu -, disattendendo puntualmente le richieste della Sardegna, anche per il tramite di alcuni esponenti ministeriali, costruì un caso mediatico fine a se stesso, fatto di puro e semplice attacco politico nei confronti in primis del Presidente Solinas e di conseguenza di tutta la coalizione. Tale diniego e la disattesa richiesta, oggi ricade sulle spalle e la salute dell’intera comunità Sarda. Occorre che il governo centrale non continui con questa ostinazione e ostentazione di potere assoluto. Meglio sarebbe ricordare che il contagio da Covid è come un sasso lanciato nell’acqua. Il riverbero dell’onda sarebbe catastrofico per tutte le regioni Italiane, potrebbe trasformarsi in uno tsunami per lo stesso Governo.»
«Posto che, le presenze di turisti italiani e stranieri è attualmente elevata, in quanto siamo in piena stagione balneare – prosegue Sara Canu -. La stragrande maggioranza di essi dovrà a breve lasciare l’isola per rientrare al proprio domicilio, oppure proseguire indisturbatamente le ultime giornate di ferie in altre località Italiane. I dati aggiornati al 21 agosto mostrano un forte incremento dei casi di positività, dovuti a persone provenienti dai paesi UE (Spagna, Francia), ed in parte da paesi extracomunitari. Dall’analisi dei dati provenienti dall’unità di crisi regionale, ho personalmente appurato come il massimo incremento di positivi al Covid si è avuto nell’ultimo mese, ossia dal 21 luglio al 21 agosto, guardacaso si tratta del periodo che coincide con la parte centrale della stagione turistica. Si tratta di circa 230 contagiati su un totale di 1.567 dall’inizio della pandemia, di questi 176 nel periodo a ridosso del ferragosto, dal 9 al 21 agosto e 42 nella sola giornata del 21 Agosto. Nonostante i problemi legati al Covid-19, abbiamo raggiunto i 7 milioni di presenze sull’isola, e aspettiamo fiduciosi le presenze fuori stagione.»
«Mi faccio portavoce in consiglio regionale – conclude Sara Canu – di tutti i miei conterranei preoccupati e spero che il governo centrale non consideri noi sardi untori, al più vittime di contagi non provenienti dalla nostra isola, e che inizi un dialogo costruttivo con il Presidente e la Giunta regionale della Sardegna, senza imposizioni o voltandosi dall’altra parte. È proprio in questi momenti di difficoltà, che noi sardi dobbiamo essere uniti, respingendo qualsiasi tipo di attacco mediatico atto a delegittimare una regione fiore all’occhiello dello stato italiano.»
Antonio Caria