«La nostra solidarietà va ai lavoratori di AirItaly in lotta per la salvaguardia del posto di lavoro e della vita dell’azienda e ci uniamo all’appello dei liquidatori che chiedono un intervento decisivo del Governo.»
Così intervengono le Acli Sarde sulla vertenza AirItaly con il presidente delle Acli regionali Franco Marras e il presidente provinciale del nord Sardegna Salvatore Sanna.
«AirItaly è stata per anni la seconda compagnia aerea in Italia e ha garantito la connessione della Sardegna con Roma e Milano ed il resto del mondo. Le maestranze dell’azienda sono tra le più competenti ed esperte e non possono andare perdute. Il trasporto aereo è indispensabile e, dopo il Covid, non potrà che riprendere il mercato delle connessioni, ancora di più se pensiamo a quelle necessarie alla nostra isola», prosegue il documento delle Acli.
«AirItaly è patrimonio dell’isola ma è, soprattutto, patrimonio nazionale e deve essere trattata come Alitalia, un brand di cui un paese turistico e culturale come il nostro non può fare a meno. Lo si è fatto ai tempi di Airone, si può fare anche per AirItaly.»
«Per questo crediamo che la richiesta dei liquidatori vada supportata attraverso un’azione comune dei parlamentari sardi, senza distinzione di appartenenza o di sostegno o meno a questo governo. E questo lavoro deve essere supportato e affiancato senza condizionamenti dal governo regionale in un impegno congiunto che è indispensabile per il salvataggio di AirItaly. Un’azione comune dei parlamentari sardi con le forze sociali ed il Governo è l’unica strada da percorrere per salvare un asset fondamentale per la ripresa economica post-Covid per la nostra isola e l’industria turistica. Siamo convinti che si debba salvare il destino dei lavoratori, delle loro competenze e della loro dislocazione in Sardegna come ci impegniamo per il salvataggio delle aziende industriali nei territori dove sono insediate.»