Ancora una serata di shopping e spettacoli sotto le stelle, per “Notti colorate” – Storie di vita, d’arte e di commercio, il cartellone di teatro e musica organizzato da Il crogiuolo, nel totale rispetto delle norme anti-Covid, ed inserito nella manifestazione voluta dall’Assessorato alle Attività Produttive del Comune di Cagliari.
Lunedì 31 agosto sarà una “Notte azzurra”, che partirà “lunga”, alle 19.30, con il secondo, e ultimo, appuntamento di Notti Colorate a Is Mirrionis: APE ITALIA ANNI ’60 E ‘70, SOLO MUSICA ITALIANA, con il crooner David Costantino in tour per il quartiere su un’Ape Calessino, condotta da Claudio Dessì, per rendere omaggio alla musica dei primi Festival di Sanremo e ai grandi cantautori italiani degli anni ’60 e ’70 (una produzione Palazzo d’Inverno).
Alle 20.00, in Piazza Garibaldi, “Cagliari e le sue chiese”, una narrazione di Aurora Simeone, sottolineata dall’arpa di Tiziana Loi (una produzione Il crogiuolo/Teatro del Sale). Si tratta di un progetto di ampio respiro per raccontare, anche nelle future edizioni della manifestazione, edifici storici di Cagliari. Questa volta l’attenzione si soffermerà sulla chiesa di San Sepolcro, che sorge nel cuore del quartiere di Marina. A parlarne, dal suo punto di vista, è una “panettera”, personaggio ideato e interpretato da Aurora Simeone.
Alle 20.30, risuonerà nell’aria un particolare “Concerto di campane” di alcune chiese cittadine.
Alle 21.00, in Piazza San Giacomo, andrà in scena “La città d’acqua”, tratto da “La città d’acqua” della giornalista e scrittrice Giulia Clarkson, adattamento e regia di Rita Atzeri, con Marta Gessa, Antonio Luciano, Fabrizio Zucca, Dreh e il duo Cantico dal Mare, composto da Manuela Ragusa e Mario Pierno (nuova produzione de Il crogiuolo).
E’ un evento performativo liberamente ispirato al libro della Clarkson (pubblicato nel 2003), che rievoca il mondo perduto di una civiltà di pescatori lagunari, l’incontro-scontro con un’altra civiltà, quella della città di pietra che avanza, fra adolescenza e maturità, realtà e illusione. Il punto di vista offerto dalla performance è quello sognante di un gruppo di amici che amano la città e non vogliono lasciarla per cercare lavoro altrove. Si inventano, quindi, pescatori e dalle barche a secco raccontano la loro Cagliari. Realtà o fantasia? Non è dato saperlo. La narrazione si avvale delle barche realizzate da Nicolò Del Piano e della colonna sonora, eseguita live, del duo Cantico dal Mare.
A seguire “Estratti di romanza”, una produzione della compagnia di danza Cie Twain, importante ospitalità nazionale: la regia e la coreografia sono di Loredana Parrella, in scena Caroline Loiseau, Yoris Petrillo, Maria Stella Pitarresi, Luca Zanni, mossi dalla musica di Bach e Pergolesi (lo spettacolo si avvale del sostegno del Mibact, della Regione Lazio e della Fondazione Carivit, in collaborazione con Tersicorea).
“Romanza”, coreografia per due danzatori creata più di dieci anni fa da Loredana Parrella, oggi, nel nuovo allestimento targato 2020, viene affidata a quattro interpreti che si alternano in un gioco di simbiosi, minimalismo fatto di ripetizioni, che diventa esplosione ipnotica ed emotiva.
Attraverso immagini ora drammatiche, ora ironiche o surrealiste, lo spettacolo affronta delicati temi etici e sociali relativi al rapporto con l’altro e alla conseguente perdita della relazione con se stessi. Corpi che si attraggono e respingono, che vanno in accordo così come in contrasto, incarnando le leggi stesse delle relazioni umane, e «che seguono – spiega Loredana Parrella – il loro desiderio di riconnettersi a sé, perché ogni corpo allontanato da se stesso alla fine si esaurisce».
Al pubblico viene richiesta la massima collaborazione per rispettare le norme di sicurezza: il mantenimento del distanziamento fisico, l’uso della mascherina per accedere e uscire dallo spazio delimitato per gli eventi, la prenotazione del proprio posto con un messaggio WhatsApp al numero 334 8821892, l’arrivo con almeno 20 minuti d’anticipo rispetto all’orario di inizio degli appuntamenti in programma per compilare l’autocertificazione.
Ogni performance, per garantire la massima partecipazione, essendo il numero di presenze limitato, potrà essere replicata più volte, con un intervallo di tempo utile a far defluire il pubblico e consentire l’accesso di nuovi spettatori. I turni verranno gestiti in base all’orario di arrivo e al numero delle prenotazioni.