Prosegue il suo viaggio in Sardegna la dodicesima edizione del NURARCHEOFESTIVAL, la rassegna fra teatro e patrimonio archeologico dell’Isola organizzata dal Crogiuolo, con la direzione artistica di Rita Atzeri.
Domani, mercoledì 2 settembre, sale sul treno del NAF 2020 l’area archeologica di Santa Vittoria di Serri, che alle 20 ospiterà LUNAS, Canzoni Nuraxi (Gesti, parole e suoni per un teatro dei sardi), una produzione targata Fueddu e Gestu, con drammaturgia e regia di Giampietro Orrù. “Lunas” riprende e sintetizza lo spirito del teatro “Fueddu e gestu”: una performance di poesia fatta di parola, immagine e musica nella loro essenza di vissuto, mito e contemporaneità. L’originale scrittura scenica di Orrù si rinnova in base ai luoghi in cui si svolge la performance e si struttura sui versi della poetessa Anna Cristina Serra, con cui la compagnia porta avanti da tempo una fortunata collaborazione.
I luoghi, con la loro anima e storia, sono la fonte primaria dello spirito che nutre l’immaginario di Fueddu e Gestu. “Lunas” rappresenta un momento di abbandono e di presa di coscienza del passato, che è un tutt’uno con il nostro presente, fatto di affanni e allo stesso tempo di bellezza, in cui l’arte e la cultura si intrecciano con la natura. Un’azione dove tensioni, valori ed emozioni, con le specificità storiche e linguistiche dell’Isola, trovano nel teatro e nella musica una rinnovata forza espressiva.
“Lunas” è interpretato dal gruppo storico di Fueddu e Gestu: l’attrice e danzatrice Maura Grussu, l’attore Gianni Melis, la musicista e cantante Veronica Maccioni (canto, fisarmonica, percussioni) con Ottavio Farci al contrabbasso, flauto e percussioni (l’apporto tecnico è di Rossano Orrù e Alessandro Venuto).
Lo spettacolo sarà preceduto, alle 18.30, dalla visita guidata al santuario nuragico di Santa Vittoria a cura della cooperativa L’Acropoli Nuragica.
Giovedì 3 sarà la volta di INCONTRI. Ge no est nudda s’ospitalidadi, in scena a Ilbono, alle 19.30, nell’area archeologica di Scerì. Lo spettacolo, che si avvale della consulenza scientifica dell’archeologa Carla Perra e con i testi di Roberto Corona e Rita Atzeri, che cura anche la regia, è concepito con la forma itinerante del dramma a stazioni e ricostruisce ipotetici momenti di vita quotidiana all’interno dell’insediamento nel quale si trovarono a convivere nel 600 a.c. due diverse civiltà, la nuragica e la fenicia. Alla musica delle launeddas, che un’antica leggenda racconta essere nate proprio dall’incontro fra i due popoli, è affidato il compito di condurre il pubblico da una stazione all’altra. Protagonista è il mercante fenicio Hiram, e curiosità, risate e malintesi prenderanno vita in un luogo in cui due grandi culture si sono intrecciate. Gli attori interpreti del corto teatrale sono Marta Gessa, Antonio Luciano, Giulia Maoddi, Daniela Vitellaro, Laura Zedda, Dreh Busu e Fabrizio Zucca, accompagnati dalle launeddas di Orietta Puggioni.
Alle 18.30 è in programma la visita guidata al sito di Scerì.