Cresce la polemica tra gli amministratori algheresi ed i consiglieri comunali del centrosinistra per le querele nei confronti di quattro cittadini di Alghero da parte della Giunta Conoci.
«Avendo appreso di un altro cittadino, il quarto, denunciato dalla Giunta comunale vogliamo ribadire la nostra ferma convinzione che l’avvocatura comunale non debba occuparsi di querele per diffamazione e che, se gli amministratori si ritengono offesi, debbano avvalersi di avvocati di loro fiducia.»
È questa la posizione di Pietro Sartore, Gabriella Esposito Mario Bruno, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Beniamino Pirisi e Valdo Di Nolfo, che aggiungono: «Non riteniamo corretto, infatti, impegnare l’Avvocatura comunale, che dovrebbe seguire le vertenze che riguardano gli interessi della città e dei cittadini, in una querela per diffamazione, intesa a tutelare i pur legittimi diritti e interessi dei querelanti e non dell’ente comunale, in capo al quale risulterebbero però gli oneri della querela. Per questa ragione abbiamo segnalato le delibere, con cui l’amministrazione ha incaricato l’avvocatura, alla Corte dei Conti, perché ne valuti liceità e correttezza.»
«Nei prossimi giorni, inoltre, vista la scelta di spostare il confronto tra amministratori e cittadini nei tribunali, ci riserviamo di segnalare nelle sedi deputate – queste ancora le parole dei consiglieri del centrosinistra – altri atti dell’Amministrazione, che riteniamo perlomeno dubbi. In conclusione, comunque, non possiamo non sottolineare con dispiacere la crescente e spiacevole sensazione che, davanti a una città sempre più sporca e abbandonata e non essendo riusciti a realizzare nessuna delle tante promesse elettorali, l’unico modo che gli amministratori algheresi abbiano trovato per fermare il dissenso, ormai sempre più esteso ed evidente, siano le querele.»
A stretto giro è arrivata la replica degli amministratori: «Una presa di posizione alquanto singolare sul ricorso alla denuncia per diffamazione, quella dei consiglieri di minoranza. Fermo restando che l’avvocatura comunale ha precisi compiti di difendere l’ente, anche negli interessi di chi è stato chiamato ad amministrarlo, si ritiene che sia dovere dell’Amministrazione difendere il Comune di Alghero, i suoi dipendenti, coloro che lavorano sugli atti amministrativi e quindi la dignità di chi amministra. Si ribadisce la piena accettazione dunque delle critiche, piena disponibilità al dialogo, massima apertura alle normali contrapposizioni a cui l’Amministrazione si sottopone, ma c’è un limite, previsto dalla legge, che consente di difendersi da accuse diffamatorie. L’opposizione svolga dunque il proprio ruolo di verifica, di ispezione, di controllo, nella legittimità del ruolo che i cittadini le hanno attribuito».
«Avendo appreso di un altro cittadino, il quarto, denunciato dalla Giunta comunale vogliamo ribadire la nostra ferma convinzione che l’avvocatura comunale non debba occuparsi di querele per diffamazione e che, se gli amministratori si ritengono offesi, debbano avvalersi di avvocati di loro fiducia.»
È questa la posizione di Pietro Sartore, Gabriella Esposito Mario Bruno, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Beniamino Pirisi e Valdo Di Nolfo, che aggiungono: «Non riteniamo corretto, infatti, impegnare l’Avvocatura comunale, che dovrebbe seguire le vertenze che riguardano gli interessi della città e dei cittadini, in una querela per diffamazione, intesa a tutelare i pur legittimi diritti e interessi dei querelanti e non dell’ente comunale, in capo al quale risulterebbero però gli oneri della querela. Per questa ragione abbiamo segnalato le delibere, con cui l’amministrazione ha incaricato l’avvocatura, alla Corte dei Conti, perché ne valuti liceità e correttezza.»
«Nei prossimi giorni, inoltre, vista la scelta di spostare il confronto tra amministratori e cittadini nei tribunali, ci riserviamo di segnalare nelle sedi deputate – queste ancora le parole dei consiglieri del centrosinistra – altri atti dell’Amministrazione, che riteniamo perlomeno dubbi. In conclusione, comunque, non possiamo non sottolineare con dispiacere la crescente e spiacevole sensazione che, davanti a una città sempre più sporca e abbandonata e non essendo riusciti a realizzare nessuna delle tante promesse elettorali, l’unico modo che gli amministratori algheresi abbiano trovato per fermare il dissenso, ormai sempre più esteso ed evidente, siano le querele.»
A stretto giro è arrivata la replica degli amministratori: «Una presa di posizione alquanto singolare sul ricorso alla denuncia per diffamazione, quella dei consiglieri di minoranza. Fermo restando che l’avvocatura comunale ha precisi compiti di difendere l’ente, anche negli interessi di chi è stato chiamato ad amministrarlo, si ritiene che sia dovere dell’Amministrazione difendere il Comune di Alghero, i suoi dipendenti, coloro che lavorano sugli atti amministrativi e quindi la dignità di chi amministra. Si ribadisce la piena accettazione dunque delle critiche, piena disponibilità al dialogo, massima apertura alle normali contrapposizioni a cui l’Amministrazione si sottopone, ma c’è un limite, previsto dalla legge, che consente di difendersi da accuse diffamatorie. L’opposizione svolga dunque il proprio ruolo di verifica, di ispezione, di controllo, nella legittimità del ruolo che i cittadini le hanno attribuito».
«La convinzione dell’Amministrazione – concludono gli amministratori – è quindi ferma sul fatto che l’avvocatura comunale debba difendere l’Ente, i suoi dipendenti. Si prende atto, al riguardo, che la convinzione delle forze di minoranza è fermamente orientata a contraddire quanto fatto con delibera di Giunta n° 308 del 27/10/2016 avente per oggetto : frasi ingiuriose apparse su sito web. Nomina legale. Nel preambolo dell’atto si evidenzia che “le frasi ingiuriose risultano pienamente rilevanti in quanto lesive non solo della persona e nel ruolo del Sindaco, ma anche dell’Amministrazione che egli presiede”, e poi ancora : “Considerato che l’Amministrazione presieduta dal Sindaco (all’epoca Mario Bruno) è risultata offesa dalle affermazioni ingiuriose della persona autore dell’intervento, in quanto le ingiurie risultano rivolte al Sindaco che rappresenta l’intera comunità”. Si tratta di un caso esemplare di difesa dell’Ente, pienamente da condividere, su accuse rivolte al primo cittadino. Non si comprende, quindi, il motivo di un cambiamento di opinione così netto da parte della minoranza che nel 2016, allora maggioranza, utilizzava gli stessi strumenti a difesa del Sindaco, del comune di Alghero, dei suoi dipendenti.»
Antonio Caria
Foto di copertina di Marco Fiore