«Un disperato tentativo di arrampicata sugli specchi. Messo in atto nel peggiore dei modi: ovvero, attaccando per difendere l’indifendibile. Mi riferisco a una nota stampa redatta dai consiglieri di maggioranza del territorio sassarese, gli onorevoli Mundula, Salaris, Maieli, Moro e Sechi. Gli stessi consiglieri che tre giorni fa in Aula hanno avuto il coraggio di votare contro il potenziamento del reparto di Cardiochirurgia di Sassari. Che hanno avuto l’ardire di dire NO a migliaia di pazienti cardiologici, di dire No a malati di cuore che attendono sino a due anni per un’operazione salvavita. Ebbene oggi, dopo essersi schierati contro il territorio di Sassari e i suoi abitanti, giustificano questo atto inqualificabile, se non ignobile, attaccando la sottoscritta, tacciandomi di protagonismo e descrivendomi come una persona alla ossessiva ricerca di visibilità. Purtroppo, per i colleghi di maggioranza, i fatti parlano da soli, e non saranno sicuramente le accuse rivoltemi a rimediare a quanto accaduto.»
Così la capogruppo del M5S Desirè Manca ripercorre la vicenda andata in scena il 2 settembre quando il Consiglio regionale è stato chiamato a votare un ordine del giorno fortemente voluto dalla capogruppo dei Cinque stelle, volto al potenziamento della cardiochirurgia sassarese. Un reparto in estrema sofferenza data la cronica carenza di medici, infermieri, ausiliari ed apparecchiature. Una problematica affrontata dalla commissione Sanità già lo scorso marzo, proprio su richiesta della capogruppo Desirè Manca che, attraverso una istanza formale, aveva chiesto che le criticità inerenti Cardiochirurgia venissero discusse con urgenza dalla Commissione presieduta da Domenico Gallus, riuscendo così ad ottenere che tutti i componenti della commissione Sanità firmassero una risoluzione per rimediare alle numerose problematiche illustrate dal primario della struttura in quella occasione.
Grazie alla risoluzione della commissione Sanità, infatti, documento ottenuto grazie all’impegno di Desirè Manca, oggi il caso Cardiochirurgia è giunto all’attenzione di Presidente, Giunta e Consiglio.
«Perdonatemi colleghi – prosegue Desirè Manca – ma se nulla cambia, come da voi oggi sostenuto, perché avete votato contro? Quale gioco politico degli schieramenti vi ha suggerito di andare contro le esigenze dei pazienti, dei più fragili?»
«Vorrei suggerirvi il modo migliore per togliermi quella visibilità e quel protagonismo che tanto vi disturba, ovvero iniziare a mettere da parte le vuote chiacchiere da bar e portare a compimento azioni concrete, iniziare a risolvere i problemi che vengono sollevati mediante atti, anziché proseguire con questo perenne ed inutile esercizio del rimandare accompagnato da parole vuote – conclude Desirè Manca -. I fatti parlano chiaro: avete avuto il coraggio di votare No. Nonostante il problema sia all’attenzione di Presidente e Giunta già da sei mesi. “Attenzione” che, ovviamente, non cura le patologie, la gente, le malattie delle persone che continuano a soffrire, o peggio, a morire.»