L’internet dell’energia come modello che può garantire la transizione energetica che può vedere sia la Sardegna che l’Italia protagoniste del mercato globale.
È quanto venuto dalla conferenza internazionale “Industrial Electronics for Sustainable Energy Systems” (Ieses) dedicata ai sistemi energetici sostenibili, che si è tenuta nei giorni scorsi a Cagliari, con il coordinamento dell’Ateneo del capoluogo sardo nei giorni scorsi.
«La gestione e l’integrazione dei sistemi sono le parole chiave per un futuro energetico sostenibile – ha dichiarato Alfonso Damiano, docente all’Università di Cagliari e presidente del comitato organizzatore –. I risultati delle ricerche presentate durante il convegno hanno evidenziato che già oggi esistono gli strumenti tecnologici per realizzare l’auspicata transizione energetica ed è stata dimostrata con esempi applicativi sia l’efficacia tecnica, ambientale ed economica sia la replicabilità in tutto il pianeta del modello energetico e gestionale di tipo distribuito basato sulle rinnovabili e indicato con il termine internet dell’energia.»
«La nostra partecipazione – ha aggiunto Luca Contini, responsabile della Piattaforma Energie Rinnovabili dell’ente – rinnova la collaborazione ultradecennale con l’Università degli Studi di Cagliari. Le tecnologie oggi disponibili ci permettono di gestire l’energia in maniera intelligente e crediamo che questa sia un’opportunità da cogliere a vantaggio dell’intera collettività. La nostra missione è sostenere le imprese operanti nel territorio regionale: in questo settore gestiamo un programma per la promozione delle microreti aziendali destinato all’installazione di un sistema d’accumulo mediante il quale massimizzare l’autoconsumo di energia prodotta da impianto fotovoltaico.»
«Abbiamo fortemente voluto mantenere l’impegno di realizzare a Cagliari in presenza la conferenza dando visibilità internazionale alla città in questo delicato momento – ha concluso il professor Alfonso Damiano – Nonostante le defezioni, soprattutto, da parte dei colleghi d’oltre oceano, siamo riusciti a riunire in città numerosi esperti raggiungendo, grazie anche ai collegamenti live via internet, un’ampia platea internazionale che ha potuto apprezzare la qualità scientifica dell’evento.»
È quanto venuto dalla conferenza internazionale “Industrial Electronics for Sustainable Energy Systems” (Ieses) dedicata ai sistemi energetici sostenibili, che si è tenuta nei giorni scorsi a Cagliari, con il coordinamento dell’Ateneo del capoluogo sardo nei giorni scorsi.
«La gestione e l’integrazione dei sistemi sono le parole chiave per un futuro energetico sostenibile – ha dichiarato Alfonso Damiano, docente all’Università di Cagliari e presidente del comitato organizzatore –. I risultati delle ricerche presentate durante il convegno hanno evidenziato che già oggi esistono gli strumenti tecnologici per realizzare l’auspicata transizione energetica ed è stata dimostrata con esempi applicativi sia l’efficacia tecnica, ambientale ed economica sia la replicabilità in tutto il pianeta del modello energetico e gestionale di tipo distribuito basato sulle rinnovabili e indicato con il termine internet dell’energia.»
«La nostra partecipazione – ha aggiunto Luca Contini, responsabile della Piattaforma Energie Rinnovabili dell’ente – rinnova la collaborazione ultradecennale con l’Università degli Studi di Cagliari. Le tecnologie oggi disponibili ci permettono di gestire l’energia in maniera intelligente e crediamo che questa sia un’opportunità da cogliere a vantaggio dell’intera collettività. La nostra missione è sostenere le imprese operanti nel territorio regionale: in questo settore gestiamo un programma per la promozione delle microreti aziendali destinato all’installazione di un sistema d’accumulo mediante il quale massimizzare l’autoconsumo di energia prodotta da impianto fotovoltaico.»
«Abbiamo fortemente voluto mantenere l’impegno di realizzare a Cagliari in presenza la conferenza dando visibilità internazionale alla città in questo delicato momento – ha concluso il professor Alfonso Damiano – Nonostante le defezioni, soprattutto, da parte dei colleghi d’oltre oceano, siamo riusciti a riunire in città numerosi esperti raggiungendo, grazie anche ai collegamenti live via internet, un’ampia platea internazionale che ha potuto apprezzare la qualità scientifica dell’evento.»
Antonio Caria