Un binomio che lascia un segno di speranza e indica la strada della sicurezza in un momento difficile per
tutte le feste religiose, sagre e manifestazioni pubbliche. Il gemellaggio tra la Festa Manna di Gaddura di
Luogosanto ed il festival culturale “Isole che parlano” del prossimo 12 settembre rappresenta una prima
volta storica, arrivando a conclusione delle celebrazioni religiose che hanno raggiunto il loro culmine lo
scorso 8 settembre. La 792ª edizione della Festa di Maria Bambina ha rispettato un articolato
programma in assoluta sicurezza: con la Santa Messa celebrata nella Basilica la cui piazza ha poi
ospitato il corteo a cavallo delle bandiere religiose e la processione con il simulacro della Vergine Maria;
seguito dai cavalieri di Luogosanto, i gruppi folk della Gallura, la banda musicale di Calangianus, le autorità
religiose e civili, il comitato organizzatore e i fedeli. Come da tradizione è stato il vescovo della diocesi di
Tempio Ampurias, monsignor Sebastiano Sanguinetti, a celebrare, alle 11.00 in piazza Incoronazione, la messa solenne.
Isole che parlano. Dal sacro al profano, arriva dunque il programma che unisce la Festa Manna di
Gaddura a “Isole che parlano”, quest’ultima rassegna arrivata alla sua 24ª edizione. Sarà un evento a
tappe: il concerto sperimentale dei campanari di Luogosanto col trombettista Arricardu Pitau; l’incontro,
abbinato alla lezione e al concerto dei musicisti Jabel Kanuteh e Kalifa Kone al Parco archeologico del Palazzo di Baldu.
Il programma. Appuntamento, dunque, sabato 12 settembre, a partire dalle 10,30 in piazza della
Basilica e via Regina Elena con “Tocos e Repicos”: il trombettista Arricardu Pitau eseguirà un concerto
solista d’improvvisazione sui ritmi tradizionali delle campane della basilica suonate dal gruppo “Campanari
di Locusantu – Gli Amici di Matteo”. Alle 11,30, al Parco archeologico del Palazzo di Baldu:
l’incontro/lezione con i musicisti Jabel Kanuteh (Gambia) e Kalifa Kone (Mali). Infine, da mezzogiorno, sempre nel Parco archeologico del Palazzo di Baldu, il concerto con Jabel Kanuteh (kora, voce) e Kalifa Kone (balafon, n’goni, percussioni).