Una prima proiezione in terra sarda importante e significativa per Maria – A chent’annos: l’ultimo cortometraggio di Giovanni Battista Origo verrà, infatti, presentato al pubblico in occasione della seconda giornata del Figari Film Fest 2020, il festival dedicato al cinema giovane e indipendente che coinvolgerà la città di Olbia dal 13 al 16 settembre.
Al centro della storia narrata dal lavoro del regista romano vi è Maria, una giovane ragazza sarda che, nei giorni seguenti l’armistizio dell’8 settembre del 1943, incontra i soldati Nicola e Sante in un fortino lungo la costa. I due sono come abbandonati a loro stessi, non riuscendo da tempo a comunicare via radio con i loro superiori. Dal momento che Nicola è ammalato, Maria decide di prestare loro soccorso e di accoglierli nel proprio furriadroxiu (insediamento agropastorale tipico della zona sud-ovest dell’isola in disuso da oltre 50 anni), contravvenendo alle regole locali e rendendoli di fatto dei disertori. Nella notte di convalescenza, mentre Nicola è affidato alle cure magiche dell’anziana Totonia, tra Sante e Maria nasce un sentimento che, nelle loro giovani vite già così rigidamente definite, non poteva essere previsto.
La regione Sardegna è, dunque, nuovamente protagonista del grande schermo grazie ai suoi posti ricchi di storia e bellezze naturali.
«Per noi è estremamente importante poter proiettare Maria . A chent’annos per una platea come quella del Figari Film Fest, un evento tra i più interessanti del settore e che rappresenta una vera e propria eccellenza – afferma il regista Giovanni Battista Origo (In bici senza sella, Gong!, La notte del professore) -. La Sardegna è stata per me una patria adottiva, per cui raccontare di una vicenda che trattasse una parentesi della storia di quest’isola ha comportato un approccio quasi emotivo». E aggiunge: «La cinematografia della Sardegna è in fermento grazie ai propri autori, e quindi è necessario che si continui a investire per creare una rete che dia valore all’identità di questa terra. Attraverso il linguaggio del cinema, è necessario ribadire il rispetto che merita quest’isola, che va raccontata nella sua interezza e non soltanto limitatamente alla movida turistica della Costa Smeralda».