University Corridors for Refugees è il nome del progetto che consentirà a venti rifugiati destinatari di borse di studio di proseguire il loro percorso accademico in dieci atenei italiani. Tre di questi all’Università di Cagliari.
«Tra le parole chiave del piano strategico del nostro Ateneo – ha dichiarato la rettrice, Maria Del Zompo – c’è l’inclusione intesa come possibilità di facilitare il diritto allo studio delle persone, indipendentemente da colore della pelle, religione, genere e quant’altro. Questa è una delle tante occasioni in cui l’Ateneo dimostra con i fatti di voler portare avanti il proprio programma: lo facciamo perché siamo espressione della coscienza della società sarda, che mostra ogni giorno di più di essere aperta, accogliente e moderna e condivide con noi questi valori.»
«Dopo l’adesione dell’Università di Cagliari al Manifesto dell’Università inclusiva, proposto dall’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati – ha aggiunto Alessandra Carucci, prorettore per l’Internazionalizzazione – questo è un passo concreto che conferma il nostro impegno continuo a favore dei rifugiati. Siamo orgogliosi di far parte di questo importante progetto, che offre ad alcuni studenti rifugiati un canale sicuro per arrivare nel nostro Paese e per poter proseguire i loro studi nelle nostre Lauree Magistrali, così da garantirsi un futuro migliore. Lavoreremo in stretta collaborazione con la Caritas Diocesana di Cagliari, con il sostegno della Fondazione di Sardegna, per assistere i nostri 3 studenti in tutto il loro percorso. Auspichiamo sia solo l’inizio di un progetto che possa ripetersi nei prossimi anni con l’accoglienza di altri studenti rifugiati.»
«Siamo estremamente felici per questo straordinario risultato – ha rimarcato Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino -. Con questa iniziativa l’Italia dimostra di voler essere all’avanguardia nell’individuare soluzioni innovative per la protezione dei rifugiati.»
«Tra le parole chiave del piano strategico del nostro Ateneo – ha dichiarato la rettrice, Maria Del Zompo – c’è l’inclusione intesa come possibilità di facilitare il diritto allo studio delle persone, indipendentemente da colore della pelle, religione, genere e quant’altro. Questa è una delle tante occasioni in cui l’Ateneo dimostra con i fatti di voler portare avanti il proprio programma: lo facciamo perché siamo espressione della coscienza della società sarda, che mostra ogni giorno di più di essere aperta, accogliente e moderna e condivide con noi questi valori.»
«Dopo l’adesione dell’Università di Cagliari al Manifesto dell’Università inclusiva, proposto dall’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati – ha aggiunto Alessandra Carucci, prorettore per l’Internazionalizzazione – questo è un passo concreto che conferma il nostro impegno continuo a favore dei rifugiati. Siamo orgogliosi di far parte di questo importante progetto, che offre ad alcuni studenti rifugiati un canale sicuro per arrivare nel nostro Paese e per poter proseguire i loro studi nelle nostre Lauree Magistrali, così da garantirsi un futuro migliore. Lavoreremo in stretta collaborazione con la Caritas Diocesana di Cagliari, con il sostegno della Fondazione di Sardegna, per assistere i nostri 3 studenti in tutto il loro percorso. Auspichiamo sia solo l’inizio di un progetto che possa ripetersi nei prossimi anni con l’accoglienza di altri studenti rifugiati.»
«Siamo estremamente felici per questo straordinario risultato – ha rimarcato Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino -. Con questa iniziativa l’Italia dimostra di voler essere all’avanguardia nell’individuare soluzioni innovative per la protezione dei rifugiati.»
Antonio Caria