«Non trascinatemi in polemiche, non mi interessano. Il dato nuovo è che, a partire dalla prossima
stagione, le manifestazioni di promozione del libro saranno organizzate in sinergia con Aes e con
gli enti locali. Chi è interessato deve stare in questo schema di collaborazione.»
«Con queste dichiarazioni all’insegna del fair play l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu, nel novembre del 2019 inaugurava una nuova stagione politica, dopo la disastrosa esperienza del Salone del libro di Torino.»
Lo scrive in una nota l’Associazione editori sardi, in replica alle dichiarazioni odierne dell’assessore regionale della Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu.
«Nel comunicato stampa diramato oggi (11 settembre)– aggiunge l’Aes – l’assessore invece afferma (in risposta alla denuncia fatta dai vertici AES dell’assenza di interlocuzione) che l’associazione “pretende a tutti i costi di avere un dialogo diretto e un’interlocuzione continua e unica.»
«Occorre chiarire e replicare in maniera incontestabile a queste affermazioni offensive – sostengono i vertici AES – con dati e documenti alla mano: AES, in qualità di unica associazione di categoria esistente in Sardegna da quasi 35 anni, in rappresentanza della quasi totalità del comparto e a norma di legge, ha giustamente e doverosamente partecipato ai tavoli tecnici istituiti dall’Assessorato per risolvere le gravissime problematiche, tuttora in corso, generate dall’emergenza sanitaria. Che si aggiungono, a uno scenario di per sé sofferente e non confortato da un adeguato sostegno negli anni.
Si è trattato, come ribadito nel nostro comunicato del 4 settembre scorso, di un tavolo tecnico parzialmente proficuo, perché privo di indirizzo politico, al contrario di quanto dichiara l’assessore Biancareddu. Se è vero che la direzione generale e il settore, disponibili al riguardo, ci hanno ripetutamente invitato a interloquire con la parte politica per ottenere il benestare alla conversione totale dei 220mila euro destinati alla promozione e al sostegno dell’editoria libraria locale, questo perché il solo assessore si opponeva, nel silenzio, alla nostra reiterata richiesta di destinare le risorse non all’AES, si badi bene, ma all’attivazione di bandi volti al sostegno diretto delle aziende del settore e al comparto nel suo insieme.
Abbiamo più volte tentato di avere un dialogo con l’on. Biancareddu, non per velleità di sterile rappresentanza ma per dare una risposta alle sollecitazioni che ci giungevano costantemente dalle case editrici. E che ancora adesso ci giungono. Ma l’assessore non ha mai dato esito alle nostre richieste, non ha siglato alcun riscontro a una corrispondenza elaborata a senso unico, disattendendo non la prassi, ma le basilari regole della politica: la concertazione programmatica con i portatori di interesse.
Purtroppo, il comunicato diramato dall’assessorato evidenzia la totale assenza di rispetto, conoscenza e consapevolezza del ruolo svolto dal libro sardo, sia nell’arbitrarietà di giudizio politico su un’associazione che ha il solo torto di essere pluralista, indipendente e politicamente autonoma, che riguardo al suo profilo di alta progettualità e di competenza, di cui anche la Regione si è avvalsa nella diffusione e nella promozione dell’immagine e della cultura della Sardegna nel mondo.
Ci rincresce davvero dover contestare pubblicamente le affermazioni offensive dell’assessore,
quando sostiene “che l’AES pretende a tutti i costi di avere un dialogo diretto e una interlocuzione
continua e unica. La pretesa richiesta di essere destinatari diretti dei fondi previsti a favore degli
Enti locali, per la organizzazione delle fiere regionali destinate alla promozione del libro edito in
Sardegna, non può essere accolta e che i medesimi Comuni pianificano, organizzano e gestiscono
gli eventi in completa autonomia”.»
«Sono affermazioni deprecabili e che non corrispondono al vero. In mesi e mesi di contrattazione
con la sola struttura, privati di una commissione regionale per l’editoria che pure è prevista dalla
legge 22, attivi incessantemente nell’esclusiva azione di difendere i diritti degli editori sardi,
abbiamo chiesto di attivare bandi e di avviare un’ampia gamma di azioni a supporto del comparto.
Altresì non corrisponde al vero che la legge 22 è una norma a supporto degli enti locali, bensì delle
aziende editrici.
Purtroppo, dobbiamo constatare anche in questa sede, e a fronte di dichiarazioni dai toni così aspri
e nervosi, che Andrea Biancareddu elude ancora una volta la nostra richiesta di aprire una vertenza diretta e sacrosanta sull’impiego di quei minimi fondi, ma ha l’ardire di intavolare un braccio di ferro
mediatico e inutile sull’impiego di somme che altri settori considererebbero ridicole.
Non abbiamo alcuna pretesa, se non quella di vigilare in modo serrato e attento sull’applicazione
della norma – conclude l’Aes -. Ci restano le dichiarazioni insufficienti dell’assessore, che parla solo della Mostra del libro in Sardegna, e tace sui restanti fondi, che pare abbiano preso la strada del proprio Comune di appartenenza».