-1,5% sul 2019 e con un saldo negativo di -44 imprese. Sono questi i numeri emersi dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha esaminato i dati 2019-2020 di UnionCamere sulla “Dinamica delle imprese della Manutenzione e Riparazione di autoveicoli” nell’Isola.
Non buono neanche il bilancio a livello territoriale, dove va in pareggio solo a Oristano con 250 imprese nel 2019 e nel 2020. Molto pesante la crisi a Sassari (-2,9%, erano 973 del 2019 mentre nel 2020 sono scese a 945) e Cagliari (-1,1% con 1.247 lo scorso anno contro le 1.233 di questo periodo). Perdita contenuta a Nuoro (-0,4%, con 539 nel 2019 e 537 quest’anno).
Per la sola “riparazione di carrozzerie”, i dati parlano di un calo dell’1.9%, per 692 unità nel 2019 e 679 in questo anno. Tra le aziende artigiane, la contrazione è del 3,9%, con 564 nel 2019 e 542 nel 2020.
«La categoria deve fare i conti con le tasche dei sardi sempre più vuote, con il crescente abusivismo e con una redditività aziendale non allineata ai costi che quotidianamente sostiene – hanno dichiarato Antonio Matzutzi e Daniele Serra, presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – soprattutto le spese per il continuo aggiornamento delle attrezzature e del personale, necessarie per garantire sia standard qualitativi adeguati alle richieste dei clienti, sia per far fronte agli adempimenti burocratici sempre più complessi e onerosi, erodono sempre più il margine di guadagno delle attività.»
Particolari problemi arrivano anche dall’abusivismo. «Ogni giorno le Autorità preposte continuano a scoprire attività illecite di autoriparazione – aggiungono Presidente e Segretario – in tanti, ormai, chiudono la propria impresa per operare in nero, abusivamente e facendo concorrenza sleale a tutti gli imprenditori che, pur di non chiudere e di non mandare a casa il personale, limano all’osso i listini, erodendo anche la parte di guadagno. Su questa piaga, da parecchi anni portiamo avanti pubbliche battaglie invitando colleghi artigiani e cittadini a fare fronte comune per combatterla. I danni che questa provoca non sono solo economici ma anche sociali e alimentano un mercato fuori dalle regole e assolutamente fuori controllo.»
Inoltre, c’è la complicata fase legata al Covid e alle misure di sicurezza. «C’è il massimo impegno della nostra categoria a lavorare in sicurezza, rispettando tutti i presidi e i protocolli sanitari, per trasferire a dipendenti e clienti un messaggio di garanzia e professionalità – hanno concluso Antonio Matzutzi e Daniele Serra – siamo certi che nell’interesse di tutti, a cominciare dalle nostre aziende, sapremo dare il giusto contributo e interpretare in modo responsabile questo delicatissimo momento». Antonio Caria
Non buono neanche il bilancio a livello territoriale, dove va in pareggio solo a Oristano con 250 imprese nel 2019 e nel 2020. Molto pesante la crisi a Sassari (-2,9%, erano 973 del 2019 mentre nel 2020 sono scese a 945) e Cagliari (-1,1% con 1.247 lo scorso anno contro le 1.233 di questo periodo). Perdita contenuta a Nuoro (-0,4%, con 539 nel 2019 e 537 quest’anno).
Per la sola “riparazione di carrozzerie”, i dati parlano di un calo dell’1.9%, per 692 unità nel 2019 e 679 in questo anno. Tra le aziende artigiane, la contrazione è del 3,9%, con 564 nel 2019 e 542 nel 2020.
«La categoria deve fare i conti con le tasche dei sardi sempre più vuote, con il crescente abusivismo e con una redditività aziendale non allineata ai costi che quotidianamente sostiene – hanno dichiarato Antonio Matzutzi e Daniele Serra, presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – soprattutto le spese per il continuo aggiornamento delle attrezzature e del personale, necessarie per garantire sia standard qualitativi adeguati alle richieste dei clienti, sia per far fronte agli adempimenti burocratici sempre più complessi e onerosi, erodono sempre più il margine di guadagno delle attività.»
Particolari problemi arrivano anche dall’abusivismo. «Ogni giorno le Autorità preposte continuano a scoprire attività illecite di autoriparazione – aggiungono Presidente e Segretario – in tanti, ormai, chiudono la propria impresa per operare in nero, abusivamente e facendo concorrenza sleale a tutti gli imprenditori che, pur di non chiudere e di non mandare a casa il personale, limano all’osso i listini, erodendo anche la parte di guadagno. Su questa piaga, da parecchi anni portiamo avanti pubbliche battaglie invitando colleghi artigiani e cittadini a fare fronte comune per combatterla. I danni che questa provoca non sono solo economici ma anche sociali e alimentano un mercato fuori dalle regole e assolutamente fuori controllo.»
Inoltre, c’è la complicata fase legata al Covid e alle misure di sicurezza. «C’è il massimo impegno della nostra categoria a lavorare in sicurezza, rispettando tutti i presidi e i protocolli sanitari, per trasferire a dipendenti e clienti un messaggio di garanzia e professionalità – hanno concluso Antonio Matzutzi e Daniele Serra – siamo certi che nell’interesse di tutti, a cominciare dalle nostre aziende, sapremo dare il giusto contributo e interpretare in modo responsabile questo delicatissimo momento». Antonio Caria