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«Dovranno affrontare un nuovo ‘salto nel buio’ e combattere una nuova battaglia per ottenere tutti quei servizi essenziali e tutti i percorsi terapeutici conquistati a fatica nel corso degli ultimi cinque anni. Per i tanti talassemici sardi in cura al Microcitemico di Cagliari lo scorporo dell’Ospedale dal Brotzu, ma soprattutto la separazione dall’Oncologico, rappresenta una vera e propria incognita, dal momento che sul futuro non c’è certezza. L’unica certezza è che sinora il governo regionale ha riservato esclusiva priorità alla spartizione delle poltrone, senza fornire la benché minima garanzia in merito a come verranno affrontate le numerose problematiche sorte come conseguenza di questa riforma sanitaria-capestro.»
La denuncia arriva dal consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Michele Ciusa, che aggiunge: «È la prima volta che l’Ospedale Businco viene separato dal Microcitemo ed è questo l’aspetto più problematico e denunciato dall’associazione Thalassazione e dal Comitato Difendiamo il Microcitemico, i cui iscritti ricordano bene il difficoltoso iter dovuto al passaggio avvenuto cinque anni fa, quando i pazienti talassemici sono stati trasferiti dalla Asl 8 al Brotzu. Adesso si apprestano ad affrontare il processo inverso».
«Che fine faranno i percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali ormai codificati? In che modo saranno garantiti? Che fine faranno inoltre, i fondi già stanziati e destinati al progetto di ristrutturazione dell’ala vecchia dell’ospedale Microcitemico per consentire ai pazienti di usufruire di locali adeguati e più ampi e non rimanere stipati come invece accade oggi nell’ala nuova del secondo piano. I problemi riguardano anche la fornitura dei ferrochelanti, il cui servizio di distribuzione è oggi garantito dalla farmacia dell’Oncologico. Analogo discorso riguarda la presenza di un anestesista pediatrico, servito dall’Oncologico, e della Radiologia. Come verranno garantiti questi servizi? Oggi la spartizione delle poltrone è cominciata, ed è ancora l’unico argomento al centro del dibattito politico. Le esigenze del paziente dove sono? Noi chiediamo che l’assessore della Sanità Mario Nieddu – conclude Michele Ciusa – si attivi con urgenza per programmare il futuro del Microcitemico ma, soprattutto, per rispondere alle richieste dei pazienti. Occorrono tempistiche certe, occorre certezza.»
La denuncia arriva dal consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Michele Ciusa, che aggiunge: «È la prima volta che l’Ospedale Businco viene separato dal Microcitemo ed è questo l’aspetto più problematico e denunciato dall’associazione Thalassazione e dal Comitato Difendiamo il Microcitemico, i cui iscritti ricordano bene il difficoltoso iter dovuto al passaggio avvenuto cinque anni fa, quando i pazienti talassemici sono stati trasferiti dalla Asl 8 al Brotzu. Adesso si apprestano ad affrontare il processo inverso».
«Che fine faranno i percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali ormai codificati? In che modo saranno garantiti? Che fine faranno inoltre, i fondi già stanziati e destinati al progetto di ristrutturazione dell’ala vecchia dell’ospedale Microcitemico per consentire ai pazienti di usufruire di locali adeguati e più ampi e non rimanere stipati come invece accade oggi nell’ala nuova del secondo piano. I problemi riguardano anche la fornitura dei ferrochelanti, il cui servizio di distribuzione è oggi garantito dalla farmacia dell’Oncologico. Analogo discorso riguarda la presenza di un anestesista pediatrico, servito dall’Oncologico, e della Radiologia. Come verranno garantiti questi servizi? Oggi la spartizione delle poltrone è cominciata, ed è ancora l’unico argomento al centro del dibattito politico. Le esigenze del paziente dove sono? Noi chiediamo che l’assessore della Sanità Mario Nieddu – conclude Michele Ciusa – si attivi con urgenza per programmare il futuro del Microcitemico ma, soprattutto, per rispondere alle richieste dei pazienti. Occorrono tempistiche certe, occorre certezza.»