Nei giorni scorsi, nella sede del Parco naturale regionale di Tepilora a Bitti, si è tenuta la prima riunione operativa dei 21 esperti che compongono l’Ufficio di Piano. Obiettivo del gruppo di lavoro, costituito lo scorso mese di luglio, è quello di programmare sul piano economico, territoriale, ambientale e culturale una serie di politiche destinate all’area Parco che possano contribuire a definire nuove strategie di sviluppo per tutte le comunità interessate dalla zona protetta.
Il Piano. Il Piano del Parco è obbligatorio per legge e definito come lo strumento di tutela dei valori naturali, ambientali, storico-culturali e demo-antropologici del parco; ne disciplina l’organizzazione del territorio, in relazione agli usi compatibili, suddividendolo in base al diverso grado di protezione. Il Piano deve quindi disciplinare l’organizzazione generale del territorio, la sua articolazione in sub aree, con la definizione dei vincoli e degli usi consentiti, in virtù delle esigenze di tutela e conservazione delle risorse naturali e ambientali presenti, le destinazioni d’uso pubblico o privato e le relative norme applicative. Sempre il Piano deve regolare le tipologie costruttive e i materiali consentiti, le modalità di conservazione, ristrutturazione e manutenzione delle strutture e infrastrutture esistenti, le modalità di esercizio delle attività produttive e compatibili con il parco. Il Piano può inoltre prevedere l’individuazione delle aree contigue al parco stesso e la loro disciplina, sulla base di formali intese tra l’Ente parco e i Comuni interessati.
La composizione. L’Ufficio di Piano è composto da professionalità interne al personale del Parco e da esperti provenienti dalle Università di Cagliari e Sassari e dall’Agenzia Forestas, che stanno lavorando alla redazione di un piano operativo con attività, programmi e obiettivi da raggiungere. Responsabile scientifico del team è il professor Corrado Zoppi, ordinario del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Ateneo cagliaritano.
Il Regolamento. Il Regolamento, secondo quanto dovrà essere previsto dal Piano del Parco, interviene nel disciplinare l’esercizio delle attività consentite entro il territorio del Parco, come per esempio: tipologia e modalità di costruzione di opere e manufatti; svolgimento delle attività artigianali, commerciali, di servizi e agro-pastorali; svolgimento delle attività, da affidare a interventi di occupazione giovanile di volontariato, con particolare riferimento alle comunità terapeutiche e al servizio civile; accessibilità nel territorio del parco attraverso percorsi e strutture idonee per disabili, portatori di handicap e anziani. Il Regolamento dovrà comunque recepire le disposizioni specifiche previste nella legge istitutiva del Parco di Tepilora che riguardano l’attività agricola e della pesca, la raccolta di specie vegetali, gli usi civici e i diritti reali delle collettività locali, i divieti, gli eventuali prelievi faunistici e gli abbattimenti selettivi che si dovessero rendere necessari.
I sindaci del Parco. «Passo dopo passo, la pianificazione delle attività del Parco è sempre più reale, evidente e operativa. Il difficile mosaico di costruzione del nostro modello di Parco, voluto e condiviso tra territori vicini, ma diversi per morfologia e vocazione economica, sta prendendo forma anche grazie all’aver riunito intorno al tavolo dell’Ufficio di Piano i maggiori esperti e portatori di interesse delle diverse tematiche che andrà a coinvolgere, nell’immediato futuro, il Parco di Tepilora». Così il presidente del Parco e sindaco di Posada, Roberto Tola, che ha aggiunto: «Le attività di questa task force tecnica sono indispensabili per definire solide fondamenta su cui avviare progetti e iniziative che valorizzino le comunità e l’ambiente lungo un cammino di ecosostenibilità positiva e propositiva, non solo per l’area protetta ma per i diversi territori della Sardegna che guardano con molto interesse a quello che si riuscirà a costruire da noi».
Il sindaco di Torpè, Omar Cabras, ha spiegato che con l’avvio delle attività dell’Ufficio di Piano «si inizia a parlare di pianificazione ambientale e territoriale: una delle azioni più importanti per il futuro della nostra area protetta. Un parco ha infatti necessita di avere regole chiare per le popolazioni che ci vivono e per i soggetti che vi operano con le proprie attività: regole certe che accompagnino i cittadini nella quotidianità. L’augurio è che i tanti professionisti che compongono l’Ufficio di Piano – ha proseguito Omar Cabras – possano raggiungere quanto prima, e con lodevoli risultati, la chiusura dei lavori proprio a beneficio del futuro delle nostre comunità».
Il primo cittadino di Bitti, Giuseppe Ciccolini, ha evidenziato la necessità di «sviluppare una serie di strumenti di pianificazione condivisi con il territorio del Parco e che valorizzino le peculiarità di ogni area. Bisogna pensare ad azioni innovative – ha aggiunto il sindaco – capaci di conciliare le esigenze di tutela ambientale con quelle di uno sviluppo sostenibile e fortemente radicato alle vocazioni dei territori. Attraverso questo gruppo di esperti, il Parco si sta dotando di un laboratorio di confronto fondamentale, che tante altre realtà simili non hanno ancora sviluppato. Con i lavori dell’Ufficio di Piano saremo capaci di definire con maggior efficacia le future strade da percorre per i nostri territori, anche attraverso un confronto più agevole con le istituzioni regionali e nazionali soprattutto sul piano del reperimento di nuovi fondi».