«E’ allarme occupazione. Secondo i dati forniti dall’Inps, nei primi sei mesi del 2020 si registra un crollo delle assunzioni pari al 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Soltanto nel mese di giugno si stimano 818 mila posti di lavoro in meno. Un quadro angosciante da cui si evince in modo inequivocabile il fallimento delle misure messe in campo dal Governo. Di fronte all’incessante perdita di posti lavoro chiediamo all’Esecutivo di aprire immediatamente un tavolo di confronto con le parti sociali per discutere di un serio piano industriale e di politiche attive del lavoro. Non è possibile rimanere inerti di fronte all’emergenza occupazionale in corso. La crisi sociale causata dalla pandemia ha infatti colpito maggiormente quelle zone del Paese economicamente più fragili come il Meridione in cui l’influenza delle organizzazioni criminali rischia purtroppo di crescere. Occorre pertanto riattivare il mercato del lavoro mediante incentivi alle assunzioni, taglio del costo del lavoro e investimenti ad alto moltiplicatore del Pil, fondamentali per rilanciare l’economia e creare nuovi posti di lavoro.»
Lo ha dichiarato Paolo Capone, segretario senerale dell’UGL, in merito ai dati Inps relativi al calo delle assunzioni.