Un’altra battaglia vinta per Coldiretti: è stato, infatti, dato il via libera all’etichetta con l’indicazione di provenienza su salami, mortadella, prosciutti e culatello.
Una richiesta avanzata da tempo per la tutela del made in Italy e smaschera l’inganno della carne olandese o tedesca spacciata per italiana. Ora il prossimo obiettivo è quello della fine dell’embargo.
«L’espandersi della peste suina in Germania e in generale nell’Europa occidentale dimostra ancora di più la sicurezza raggiunta in Sardegna – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. Il presidente Solinas e il ministro Speranza devono fare pressing sull’Unione Europea per avere il prima possibile il via libera alle esportazioni. L’economia sarda, e soprattutto quella allevatoriale, ha pagato a caro prezzo per la peste suina, sia per le restrizioni ferree adottate nei confronti della Sardegna e ultimamente per arrivare finalmente alla sconfitta del virus. Per anni siamo stati additati come gli untori e reclusi nella nostra regione (anche se non abbiamo mai esportato il virus da nessuna parte).»
«Nonostante tutto abbiamo avuto dei grandi e coraggiosi imprenditori, molti dei quali giovani – ha aggiunto il direttore, Luca Saba – che hanno creduto in questo settore, si sono formati e hanno dato vita ad allevamenti modello, in massima biosicurezza. Con il via libera all’etichetta di origine si tutelano proprio questi allevatori e tutta la filiera che ha creduto nella nostra terra. Il via libera all’esportazione accompagnato dalla etichetta trasparente è il giusto riconoscimento e ripaga chi fino ad oggi ha sofferto e pagato per tutto il settore e filiera.»
Una richiesta avanzata da tempo per la tutela del made in Italy e smaschera l’inganno della carne olandese o tedesca spacciata per italiana. Ora il prossimo obiettivo è quello della fine dell’embargo.
«L’espandersi della peste suina in Germania e in generale nell’Europa occidentale dimostra ancora di più la sicurezza raggiunta in Sardegna – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. Il presidente Solinas e il ministro Speranza devono fare pressing sull’Unione Europea per avere il prima possibile il via libera alle esportazioni. L’economia sarda, e soprattutto quella allevatoriale, ha pagato a caro prezzo per la peste suina, sia per le restrizioni ferree adottate nei confronti della Sardegna e ultimamente per arrivare finalmente alla sconfitta del virus. Per anni siamo stati additati come gli untori e reclusi nella nostra regione (anche se non abbiamo mai esportato il virus da nessuna parte).»
«Nonostante tutto abbiamo avuto dei grandi e coraggiosi imprenditori, molti dei quali giovani – ha aggiunto il direttore, Luca Saba – che hanno creduto in questo settore, si sono formati e hanno dato vita ad allevamenti modello, in massima biosicurezza. Con il via libera all’etichetta di origine si tutelano proprio questi allevatori e tutta la filiera che ha creduto nella nostra terra. Il via libera all’esportazione accompagnato dalla etichetta trasparente è il giusto riconoscimento e ripaga chi fino ad oggi ha sofferto e pagato per tutto il settore e filiera.»
Antonio Caria