«Il Consiglio regionale deve riprendere immediatamente a svolgere il proprio ruolo sui temi che interessano più da vicino, in questa fase, le cittadine e i cittadini della nostra Isola. In un momento come questo, segnato dalla crescita quotidiana dei contagi da Covid-19 e dal conseguente aumento dei ricoveri in ospedale, con tutto quanto questo comporta per il sistema sanitario isolano, l’obiettivo dei lavori della massima assemblea sarda deve essere un approfondimento costruttivo su quanto sta avvenendo per il contenimento dei rischi legati all’emergenza epidemiologica.»
A chiederlo è il consigliere regionale dei Progressisti, Francesco Agus, che rimarca: «Conclusa la campagna elettorale e registrato il voto dei sardi per il referendum costituzionale e per le suppletive al Senato, l’agenda dei lavori del Consiglio nei prossimi giorni dovrebbe essere strettamente legata a queste priorità. “Dovrebbe”, perché nelle ultime tre settimane il Consiglio regionale non si è mai riunito e non è neppure stata convocata la conferenza dei capigruppo per stabilire i lavori delle prossime settimane. Allo stesso modo non sono state ancora convocate le commissioni competenti, nonostante le nostre precise richieste in questo senso».
«Lo ricordo ai consiglieri della maggioranza: il nostro ruolo – specifica Francesco Agus – in quell’Aula ci è stato affidato dalle nostre concittadini e dai nostri concittadini per provare a creare migliori condizioni di vita nella nostra Isola, a vantaggio di tutti, e non per alzare la mano se chiamati al dovere da chi si erge a manovratore senza nessuna volontà di ascolto o di confronto. Abbiamo il dovere di affrontare questioni irrisolte sulla tutela della salute dei sardi, sul potenziamento e sulla sicurezza del sistema ospedaliero, sull’adeguatezza del numero di posti disponibili in terapia intensiva, sull’efficienza della nostra rete di screening, sull’abbattimento delle liste d’attesa, sul problema strutturale della carenza di medici nei nostri ospedali. Sono queste le priorità da affrontare e tentare di risolvere subito, non la spartizione delle direzioni generali delle nuove ASL, non le altre riforme sulle quali la maggioranza vorrebbe forzare la mano e l’agenda del Consiglio. La salute pubblica non è un tema da agitare in campagna elettorale o quando fa comodo per innescare polemiche e ottenere visibilità mediatica e poi mettere in un angolo, estromettendo il Consiglio regionale da ogni discussione.»
«Su questi temi – conclude Francesco Agus -, da parte nostra garantiamo la massima disponibilità al confronto e alla discussione costruttiva. Lo avevamo sottolineato nelle settimane scorse, con la richiesta al presidente della commissione sanità di convocazione urgente sui temi della gestione dell’emergenza e con la mozione sottoscritta da tutte le opposizioni in merito ai problemi relativi alla riapertura dell’anno scolastico colpevolmente trascurata dalla Giunta. Crediamo che in questa fase difficile e insidiosa, durante la quale diverse comunità rischiano di dover affrontare un nuovo lockdown per la crescita incontrollata dei contagi, con tutte le conseguenze economiche e sociali, sia fondamentale affrontare in aula e con la massima chiarezza e trasparenza questioni per cui l’Isola chiede certezze, risposte e soluzioni. Il resto, anche se caro a qualche consigliere regionale, può e deve aspettare. Scelte diverse non verrebbero capite né tollerate all’esterno del palazzo.»
A chiederlo è il consigliere regionale dei Progressisti, Francesco Agus, che rimarca: «Conclusa la campagna elettorale e registrato il voto dei sardi per il referendum costituzionale e per le suppletive al Senato, l’agenda dei lavori del Consiglio nei prossimi giorni dovrebbe essere strettamente legata a queste priorità. “Dovrebbe”, perché nelle ultime tre settimane il Consiglio regionale non si è mai riunito e non è neppure stata convocata la conferenza dei capigruppo per stabilire i lavori delle prossime settimane. Allo stesso modo non sono state ancora convocate le commissioni competenti, nonostante le nostre precise richieste in questo senso».
«Lo ricordo ai consiglieri della maggioranza: il nostro ruolo – specifica Francesco Agus – in quell’Aula ci è stato affidato dalle nostre concittadini e dai nostri concittadini per provare a creare migliori condizioni di vita nella nostra Isola, a vantaggio di tutti, e non per alzare la mano se chiamati al dovere da chi si erge a manovratore senza nessuna volontà di ascolto o di confronto. Abbiamo il dovere di affrontare questioni irrisolte sulla tutela della salute dei sardi, sul potenziamento e sulla sicurezza del sistema ospedaliero, sull’adeguatezza del numero di posti disponibili in terapia intensiva, sull’efficienza della nostra rete di screening, sull’abbattimento delle liste d’attesa, sul problema strutturale della carenza di medici nei nostri ospedali. Sono queste le priorità da affrontare e tentare di risolvere subito, non la spartizione delle direzioni generali delle nuove ASL, non le altre riforme sulle quali la maggioranza vorrebbe forzare la mano e l’agenda del Consiglio. La salute pubblica non è un tema da agitare in campagna elettorale o quando fa comodo per innescare polemiche e ottenere visibilità mediatica e poi mettere in un angolo, estromettendo il Consiglio regionale da ogni discussione.»
«Su questi temi – conclude Francesco Agus -, da parte nostra garantiamo la massima disponibilità al confronto e alla discussione costruttiva. Lo avevamo sottolineato nelle settimane scorse, con la richiesta al presidente della commissione sanità di convocazione urgente sui temi della gestione dell’emergenza e con la mozione sottoscritta da tutte le opposizioni in merito ai problemi relativi alla riapertura dell’anno scolastico colpevolmente trascurata dalla Giunta. Crediamo che in questa fase difficile e insidiosa, durante la quale diverse comunità rischiano di dover affrontare un nuovo lockdown per la crescita incontrollata dei contagi, con tutte le conseguenze economiche e sociali, sia fondamentale affrontare in aula e con la massima chiarezza e trasparenza questioni per cui l’Isola chiede certezze, risposte e soluzioni. Il resto, anche se caro a qualche consigliere regionale, può e deve aspettare. Scelte diverse non verrebbero capite né tollerate all’esterno del palazzo.»
Antonio Caria