La freccia paralimpica adora essere scoccata in Sardegna. Per i migliori specialisti del Tiro con l’Arco arrivare ad Olbia è diventata una divertente e piacevole routine, segno che da queste parti attività sportiva e ricettività raggiungono un alto indice di gradimento.
Traendo spunto dal successo che nei tre anni precedenti hanno avuto i meeting internazionali della disciplina, organizzati proprio nel centro marittimo gallurese, la società Arcieri Torres di Sassari, con alle spalle ripetuti allestimenti di alto profilo, si è messa nuovamente in gioco ospitando la Para Archery European Championship. I migliori tiratori, in una settimana, non solo si giocheranno il titolo continentale, ma avranno anche una giornata a disposizione per ambire alle ultime quattro carte paralimpiche disponibili che daranno il via libera a Tokio 2020.
E vedere i partecipanti allineati nell’area gare, pronti a sfoderare metodologie di approccio all’arco completamente diverse l’una dall’altra, sarà uno spettacolo degno di nota.
Alla cerimonia di apertura, fissata per domenica 20 aprile 2020 non manca tanto tempo e infatti è quasi delineata la lista delle nazionali partecipanti che salvo iscrizioni dell’ultima ora, dovrebbe annoverare 27 squadre, rigorosamente del vecchio continente (vedere in basso). E’ giusto precisarlo perché svariate sono state le richieste da parte di rappresentative extra europee. Ma il regolamento è ferreo, specie quando ci sono in palio titoli e assegnazioni così importanti. Con quel numero di adesioni è comunque, nella sua tipologia, la più partecipata di tutti i tempi.
Da lunedì 20 e fino a giovedì 23 aprile 2020 gli atleti si sfideranno presso il Geovillage Sport & Welness Resort, ma in occasione delle finali (venerdì 24 e sabato 25), la scenografia diventerà ancor più pittoresca perché la comitiva paralimpica si trasferirà in un angolo del molo olbiese Brin, da una parte accarezzato dalle acque tirreniche sormontate dall’isola di Tavolara, e dall’altra tenuto d’occhio da un gradevolissimo scorcio della città vecchia.
Non mancherà la selezione nazionale italiana che fino a questo momento ha già intascato sette carte paralimpiche sulle 10 disponibili. In Sardegna scenderanno i nomi più altisonanti come Elisabetta Mijno, Veronica Floreno, Stefano Travisani, Maria Andrea Virgilio, Eleonora Sarti, Alberto Simonelli e Paolo Cancelli.
Ma ci sono tante altre nazioni che ancora lottano per avere almeno un posto assicurato in Giappone.
Per reggere una settimana di intenso lavoro occorre un‘organizzazione efficiente. E il team sassarese dell’Arcieri Torres, trentatrè anni di esistenza, è abituato ai grandi eventi: già in passato si fece notare con i Campionati Europei Indoor (2004), gli European Grand Prix (2006) e il Campionato Europeo (2010). Per questa occasione coinvolgerà circa sessanta persone provenienti sia dalla Penisola, sia da altri club affiliati alla FITARCO Sardegna. Non passa inosservato il logo della manifestazione, realizzato con i colori del bersaglio (giallo, rosso, blu e nero) che intersecandosi tra loro con forme circolari riassumono l’idea paralimpica che ricerca la piena parità nelle differenze. L’intuizione dell’artista Alberto Pala si ravvisa anche nel contenitore di questa immagine che trae ispirazione dai caratteristici occhi dei Giganti di Mont’e Prama, assurti ormai a simboli di una Sardegna dalla cultura ultra-millenaria.
Data la grande importanza rivestita dall’appuntamento, scenderà in campo la Rai che assicurerà la diretta dell’epilogo agonistico sul molo Brin.
La politica sportiva è arrivata dopo, ma ancora adesso Paolo Poddighe, vicepresidente nazionale FITARCO, è anche un infaticabile arciere che fa parte proprio della società organizzatrice.
Vi piacciono le grandi scommesse…
«Diciamo che ormai sappiamo rispettare i canoni internazionali che ci vengono richiesti. I problemi organizzativi ci sono, ma se presi con la giusta tempistica non sono insormontabili. Mi riferisco soprattutto all’ottenimento di autorizzazioni varie riguardanti tutti gli attori che entrando in scena devono assecondare un piano di sicurezza ben definito: Demanio, Capitaneria di Porto, comune di Olbia. In verità ci hanno dato pieno supporto prendendo di buon grado questa manifestazione.»
Olbia è ormai diventata la capitale del Tiro con l’Arco paralimpico.
«E’ una città che si presta tantissimo dal punto di vista organizzativo. A partire dal Geovillage, un resort sportivo accessibilissimo ai disabili, che conta un soddisfacente numero di camere e impianti. Non secondario è che sia in vicinanza di aeroporto e porto. Anche questo aspetto è molto funzionale. La maggior parte degli atleti vengono qui ad Olbia dalla prima edizione dell’evento tra loro tanti campioni iridati, continentali e vincitori di medaglie alle paralimpiadi. Tutti si sono trovati benissimo.»
Avete coinvolto tante persone…
«Con gli anni abbiamo messo su un’organizzazione funzionale dove ognuno ha acquisito determinate esperienze. Assieme allo staff della FITARCO, opereranno amici e altri volontari che risiedono in varie località della Penisola; ma c’è chi arriva anche dalla Corsica. Daranno il loro contributo agli atleti nei campi di gara, supporteranno la giuria, composta da dodici arbitri e in più ci sarà da aiutare il gruppo dei classificatori che arrivano anche dal continente americano. Il campo al molo Brin, tribune comprese, richiederà tanta manodopera. Dovremo essere impeccabili, anche perché ci sarà la diretta RAI.»
Potete contare sul supporto di diversi partners…
«La manifestazione è patrocinata da Comitato Italiano Paralimpico Sardegna e Fitarco e può contare anche su un congruo supporto della Regione Sardegna attraverso gli assessorati regionali allo Sport e al Turismo. Tra i partner importanti c’è la RAI. Inoltre, la PMG è diventata un supporto importante perché mette a disposizione i mezzi di trasporto per garantire una migliore mobilità agli arcieri paralimpici.»
Cosa vi aspettate da questo evento?
«Sicuramente molta visibilità per la Sardegna sportiva. Vorremmo che Olbia ospitasse più manifestazioni simili anche nei fuori stagione. Lo sappiamo tutti, ormai, che la nostra isola sa coniugare molto bene lo sport con il turismo. L’anno prossimo vorremmo ripetere l’evento con l’ obiettivo di coinvolgere 40 nazioni da tutto il mondo.»
LE NAZIONALI PARTECIPANTI
Andorra, Austria, Azerbaijan, Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Spagna, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Romania, Russia, Svizzera, Slovacchia, Svezia, Turchia, Ucraina.