Non si fermano le proteste degli studenti universitari di Cagliari. Nelle scorse settimane l’ERSU ha avvisato che le Case dello Studente di Cagliari rimarranno chiuse per tutto il periodo che va dal 30 Settembre al 12 ottobre. Un provvedimento che gli studenti giudicano «incomprensibile e illegittimo che costituisce l’ennesimo grave colpo inflitto ai diritti di tanti studenti in condizioni economiche più svantaggiate».
«Per coloro che erano beneficiari l’anno scorso e che risultano idonei nella graduatoria provvisoria per quest’anno, si tratta di un vero e proprio sfratto, che mette – in primo luogo – molti studenti in seria emergenza abitativa, data la difficoltà a trovare una sistemazione economicamente sostenibile per un periodo di tempo così limitato, e che rischia – in secondo luogo – di impedire l’accesso alle lezioni, considerato che un numero eccessivo di assenze in questo periodo può comportare la possibilità di perdere il diritto a frequentare in presenza – aggiungono gli studenti universitari -. Si tratta peraltro di una palese violazione delle regole scritte nero su bianco nel Bando 2020/2021, che prevedono espressamente la possibilità – per gli idonei provvisori secondo graduatorie – di rimanere nelle Case, pagando un corrispettivo. Gli studenti in questi giorni hanno inviato svariati ticket segnalando la necessità di rimanere nel proprio alloggio e il disagio provocato da un eventuale sfratto, ma hanno ricevuto risposte per lo più negative con motivazioni infondate e disarmanti.»
«Chiediamo che ci vengano fornite tempestive spiegazioni relativamente ad un provvedimento illegittimo ed ingiustamente lesivo dei nostri diritti più basilari, e chiediamo dunque di poter usufruire dell’alloggio nelle modalità garantite dal bando di riferimento! – concludono gli studenti universitari –
Di fronte all’ennesimo schiaffo, gli studenti faranno sentire la propria voce: non esiteremo a mobilitarci nuovamente per la difesa dei nostri diritti, calpestati ancora una volta da chi in teoria dovrebbe tutelarli.»