È stata un Anna Kauber piena di amore per la nostra isola quella che ieri, nella Cineteca sarda di Cagliari, ha presentato il suo docu-film “In questo mondo” nella giornata di apertura del del “terre di confine” film festival.
«Voglio restare in Sardegna – queste le sue parole – perché mi ha svelato qualcosa di importante, la testimonianza delle donne nell’insieme è stata sorprendente.»
La famosa scrittrice è stata introdotta dal direttore della sede regionale della Rai Giovanni Maria Dettori, insieme a una delle protagoniste del film, Efisia Podda.
«La Sardegna – ha rimarcato la Kauber – è stata forse la regione dove ho faticato di più a trovare donne, forse perché qui questa cultura millenaria pastorale è fortemente maschile e anzi direi patriarcale. Per cui le donne raramente agivano alla pastorizia. Tuttavia nel film ci sono queste presenze di donne giovani e meno giovani, e credo che la vostra isola abbia davvero antropologicamente una rilevanza particolare.»
Oggi il festival si sposta ad Asuni e proseguirà domani con l’inaugurazione, alle 17.30 nei locali del Mea, della mostra di Chiara Mulas: ‘Le vene rosse di Ulassai’ e trittico video ‘Ruviu, Biancu, Nigheddu’, mentre alle 18.30 nell’anfiteatro (in caso di maltempo ci si sposterà al Mea), andrà in scena il concerto al tramonto “Dark Shade of the Mood”, progetto musicale originale per “terre di confine” filmfestival di Alessandro Puddu al basso e Tore Anedda alla batteria, sotto la guida del trombettista Riccardo Pittau.
Alle 20.00, sempre all’Anfiteatro, spazio al regista Tomaso Mannoni che presenterà il suo documentario “Sonallus”, seguito dalla prima visione italiana del documentario “Clavel”, preceduto da un video-saluto della regista Shona Main, e “In questo mondo”, con la presenza di Anna Kauber. Chiuderà la serata, alle 22.30 all’Anfiteatro, la proiezione di “The Wicker Man . Final cut” di Robin Hardy, film per adulti in inglese con sottotitoli in italiano.
«Voglio restare in Sardegna – queste le sue parole – perché mi ha svelato qualcosa di importante, la testimonianza delle donne nell’insieme è stata sorprendente.»
La famosa scrittrice è stata introdotta dal direttore della sede regionale della Rai Giovanni Maria Dettori, insieme a una delle protagoniste del film, Efisia Podda.
«La Sardegna – ha rimarcato la Kauber – è stata forse la regione dove ho faticato di più a trovare donne, forse perché qui questa cultura millenaria pastorale è fortemente maschile e anzi direi patriarcale. Per cui le donne raramente agivano alla pastorizia. Tuttavia nel film ci sono queste presenze di donne giovani e meno giovani, e credo che la vostra isola abbia davvero antropologicamente una rilevanza particolare.»
Oggi il festival si sposta ad Asuni e proseguirà domani con l’inaugurazione, alle 17.30 nei locali del Mea, della mostra di Chiara Mulas: ‘Le vene rosse di Ulassai’ e trittico video ‘Ruviu, Biancu, Nigheddu’, mentre alle 18.30 nell’anfiteatro (in caso di maltempo ci si sposterà al Mea), andrà in scena il concerto al tramonto “Dark Shade of the Mood”, progetto musicale originale per “terre di confine” filmfestival di Alessandro Puddu al basso e Tore Anedda alla batteria, sotto la guida del trombettista Riccardo Pittau.
Alle 20.00, sempre all’Anfiteatro, spazio al regista Tomaso Mannoni che presenterà il suo documentario “Sonallus”, seguito dalla prima visione italiana del documentario “Clavel”, preceduto da un video-saluto della regista Shona Main, e “In questo mondo”, con la presenza di Anna Kauber. Chiuderà la serata, alle 22.30 all’Anfiteatro, la proiezione di “The Wicker Man . Final cut” di Robin Hardy, film per adulti in inglese con sottotitoli in italiano.
Antonio Caria