«Oggi mettiamo un primo importante tassello per tutelare i lavoratori che in questi anni, con grande sacrificio, hanno tenuto in piedi un comparto vitale per il territorio e per tutta la Sardegna.»
Così il presidente della Regione, Christian Solinas, ha commentato il via libera al decreto che prevede l’estensione fino al 15 marzo del periodo di abbattimento dei cormorani per il contenimento dei danni nei compendi ittici della provincia di Oristano. Il provvedimento è stato firmato oggi dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, nel corso di un incontro che si è tenuto a Villa Devoto con una delegazione di pescatori del Consorzio Pontis di Cabras, guidata dal presidente Giuliano Cossu.
«Abbiamo iniziato un percorso – ha detto il presidente Christian Solinas ai pescatori – che porteremo avanti con convinzione, pur sapendo che ci troveremo di fronte molti ostacoli. C’è chi ritiene che i cormorani siano animali da proteggere in ogni caso, anche se non hanno antagonisti naturali, e chi non si rende conto che ci troviamo davanti alla scelta tra far sopravvivere le famiglie dei lavoratori e tutelare i cormorani. Noi però abbiamo un interesse prevalente, quello di salvaguardare una filiera che si è messa in gioco realizzando investimenti che hanno completato ed arricchito l’intero sistema. Perché qui non si parla solo della conservazione dell’avannotteria per l’aumento della produzione, ma di tutto il ciclo della trasformazione, con la produzione della bottarga e del muggine affumicato, e poi della finalizzazione nella struttura ittituristica, che ha consentito di alimentare un circuito, esempio positivo di come il territorio sappia sfruttare le sue ricchezze per generare lavoro e valore.»
«Vogliamo spianare la strada – ha sottolineato l’assessore Gianni Lampis – ad un nuovo modello di convivenza delle attività produttive all’interno del sistema ambiente. In quell’area esistono siti di interesse comunitario ma la musealizzazione del territorio non è la soluzione per consentire la tutela di questo patrimonio. L’uomo e le sue attività devono coesistere con la difesa dell’ambiente, che diversamente sarebbe destinato all’autodistruzione. Questo decreto è immediatamente esecutivo e già da domani i pescatori potranno riprendere ad abbattere i cormorani nella misura e nei limiti previsti dal piano vigente. E siamo già impegnati perché, a partire dalla prossima stagione, il piano di abbattimento veda come ultimo limite la data del 15 marzo.»
Ora, attenzione massima alla questione dei criteri di calcolo dei danni prodotti dai cormorani.
«La modifica dei requisiti – ha spiegato il presidente della Regione – prevede un passaggio a livello comunitario. Abbiamo presentato un documento che sposa le tesi del mondo produttivo considerando, per capire quanto abbia inciso la presenza dei volatili sul patrimonio ittico degli stagni e delle lagune, non il criterio della contrazione del reddito ma il principio della reale quantificazione della capacità predatoria dei cormorani.»