Le proposte di modifica alla legge regionale sulla caccia e l’esclusione del comune di Ortacesus dalle zone agricole svantaggiate sono i due argomenti al centro della seduta mattutina della Commissione “Attività produttive” che ha sentito in audizione le associazioni venatorie ed il Comitato Agricoltori e Allevatori della Trexenta.
I rappresentanti di Federcaccia, Unione Cacciatori di Sardegna, Libera associazione sarda della caccia, Associazione delle autogestite “La Nobile Stanziale”, Caccia, Pesca e Ambiente, Associazione “Amici della pernice sarda”, ed “Associazione italiana della caccia” hanno espresso soddisfazione per le proposte presentate in Commissione da maggioranza e opposizione e avanzato alcuni suggerimenti. I cacciatori hanno evidenziato la necessità di intervenire su una normativa ormai datata. La legge regionale n.23 risale al 1998 e più volte è stata sollecitata una sua rivisitazione.
Verso questa direzione vanno le due proposte di legge presentate dal centrosinistra (primo firmatario Eugenio Lai, Leu) e dal centrodestra (primo firmatario Andrea Piras, Lega). Tra le modifiche di maggior rilievo spiccano quelle relative alla regolamentazione e alla cattura autorizzata di specie selvatiche, l’integrazione del Comitato faunistico con una rappresentanza degli armieri, l’addestramento dei cani da caccia, il prelievo autorizzato di specie dannose per l’agricoltura, il risarcimento dei danni agli agricoltori.
I cacciatori hanno offerto la loro piena disponibilità: «E’ nostro interesse tutelare il territorio e garantire l’equilibrio ambientale – hanno detto – siamo pronti a dare una mano». Dalle associazioni è arrivata, infine, la richiesta dei apertura di un tavolo di confronto per l’elaborazione del piano faunistico regionale, provvedimento indispensabile per “garantire regole certe ed evitare inutili contenziosi”.
Un intervento urgente della Commissione e del Consiglio regionale è stato invece sollecitato dal Comitato Allevatori e Agricoltori della Trexenta per scongiurare gli effetti causati dal decreto del Mipaf dello scorso mese di giugno che esclude il comune di Ortacesus dall’elenco delle zone agricole svantaggiate beneficiarie delle indennità compensative per il mancato reddito.
«E’ un provvedimento discriminatorio – hanno detto in coro i rappresentanti del Comitato – non si capisce perché abbia colpito solo gli agricoltori di Ortacesus lasciando invariati i parametri per i comuni limitrofi. Crediamo che la decisione del Ministero sia stata determinata da un errore tecnico. Il nostro territorio, contrariamente a quanto sostenuto, non è coperto per il 50% da un sistema irriguo efficiente. Per questo abbiamo presentato un ricorso al Tar. Serve però un pronunciamento della politica a sostegno delle nostre rivendicazioni.»
Un intervento urgente è stato sollecitato dai consiglieri Eugenio Lai (Leu) e Fausto Piga (Fratelli d’Italia) che hanno suggerito l’adozione di una risoluzione unitaria da parte della Quinta Commissione e un coinvolgimento diretto del Consiglio regionale.
«La questione è seria – ha detto il presidente della Commissione Piero Maieli – va approfondita per verificare le linee d’azione da adottare. Per questo nei prossimi giorni convocheremo in audizione anche l’assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia per capire quali passi stia facendo la giunta regionale.»