Nasce nel cuore di Quartu Sant’Elena il Museo Multimediale della Poesia Improvvisata. E’ stata infatti individuata e scelta Sa Domu ‘e Farra come nuova casa de is cantadoris: è qui che questa mattina durante una conferenza stampa di presentazione, è stato inaugurato il primo percorso tecnologico e interattivo nel quale il visitatore potrà scoprire l’affascinante e complesso mondo della poesia orale campidanese e non solo.
Sono intervenuti il sindaco di Quartu Sant’Elena Stefano Delunas, l’assessora della Cultura, Tradizioni popolari e lingua sarda Maria Lucia Baire, il responsabile scientifico Marco Lutzu (Università degli studi di Cagliari), e Luca Sarriu (Archivio storico di Quartu) per la presentazione della mostra Su Meri Mannu, ricostruzione storica delle famiglie che hanno abitato, come proprietarie del bene, Sa Dom’e Farra. A conclusione della conferenza stampa, l’illustrazione tecnica del Museo è stata curata da Samuel Iacolina, tecnologo del CRS4.
La tradizione quartese. Quartu Sant’Elena, terzo comune della Sardegna per numero di abitanti, vanta tra le sue peculiarità ed eccellenze anche l’aver dato i natali a numerosi e importanti poeti improvvisatori, is cantadoris. Una antica tradizione che negli anni ha dato vita a un fitto calendario di appuntamenti in città, nei quali is cantadoris hanno avuto, e hanno tutt’oggi, l’opportunità di esprimere il proprio talento sfidandosi in appassionanti gare poetiche estemporanee e dando sfoggio delle proprie abilità di fronte agli attenti ed esperti frequentatori degli agoni poetici. L’allestimento del Museo Multimediale della Poesia Improvvisata nasce come un tributo ai protagonisti di questo mondo culturale.
Fortemente voluto dalla assessora della Cultura e delle tradizioni popolari, Maria Lucia Baire, il Museo nasce con il contributo della Fondazione di Sardegna, la collaborazione scientifica del Laboratorio Interdisciplinare sulla Musica dell’Università di Cagliari, che ha affidato all’etnomusicologo Marco Lutzu la cura dei contenuti, e del Crs4 che ha realizzato il percorso espositivo esperienziale utilizzando le più moderne e innovative tecnologie.
Le immagini d’archivio, le nuove realizzazioni audiovisive e la comunicazione sono a cura della ditta Produzioni Sardegna di Nicole Nieddu, il progetto grafico è di Sean Scaccia, mentre la regia multimediale del progetto è di Francesco Casu.
I testi e la consulenza etnomusicologica sono stati curati da Marco Lutzu, Roberto Milleddu, Paolo Bravi. L’Interaction Design e Sviluppo Tecnologie di interazione, da parte del CRS4 e Responsabile Human Computer Interaction Samuel Aldo Iacolina, mentre il cordinamento tecnico è di Ottavio Nieddu, la post produzione e il montaggio è stato curato da Massimo Pinna, e l’allestimento da Panvideo srl.
I contenuti sono tutti concepiti in forma divulgativa, accessibili anche a coloro che si avvicinano per la prima volta a questa forma d’arte poetica. Grazie alle nuove tecnologie, adulti e ragazzi, esperti e meno esperti, potranno scoprire i segreti della poesia improvvisata in maniera avvincente, suggestiva e divertente allo stesso tempo.
I poeti diventano multimediali. Attraverso dei ritratti interattivi, il visitatore può incontrare virtualmente i poeti di oggi e di ieri, che si raccontano in prima persona. Apposite installazioni descrivono infatti le forme metriche utilizzate, le figure retoriche e le regole che governano la competizione tra i poeti.
In quella che è stata concepita come la casa della poesia improvvisata della Sardegna e delle culture del mondo, il visitatore, grazie a un grande planisfero interattivo può confrontare la sapiente arte poetica della Sardegna meridionale con le tradizioni di improvvisazione presenti nel resto del mondo.
Il Museo Multimediale della Poesia Improvvisata contiene inoltre un vasto archivio digitale con centinaia di gare poetiche a disposizione di tutti i visitatori.
Il sindaco, Stefano Delunas. «Sono molto soddisfatto del lavoro che con pazienza e costanza è stato portato avanti per realizzare questo museo. Devo ringraziare per questo, in maniera particolare per l’ideazione, l’architetto Maria Lucia Baire, che è stata mia valida assessora della Cultura in questa legislatura, e tutte le persone che hanno lavorato a questo progetto che contribuisce a dare lustro alla città».
L’assessora della Cultura, Lucia Baire. «Voglio darvi il benvenuto oggi in questa Casa, che riapre le porte per accolgliere is cantadoris. Si consegna oggi alla città un grande patrimonio, e di questo siamo orgogliosi. Con il confronto e il lavoro quotidiano siamo riusciti a far sparire i ponteggi che per anni l’hanno ingabbiata, abbiamo tolto la polvere e resuscitato questo bene disadorno. Timidamente si è iniziato ad abitarla e animarla e oggi abbiamo un luogo dove i più possono riconoscersi nella tradizione e nella cultura cittadina».
Il responsabile scientifico Marco Lutzu. «Ho seguito questo progetto come responsabile scientifico, e ho iniziato ad avvicinarmi nel 2016 a questa “missione” interfacciandomi con l’assessora Baire. Il tema della poesia improvvisata merita grande attenzione per l’importante e viva tradizione, e ha necessità di avere una Casa, un luogo fisico che renda materiale qualcosa che di per sé è così sfuggente. Quartu nel Campidano ha sempre avuto un ruolo di primo piano, ha dato i natali a molti poeti ed è luogo di gare poetiche importanti, non solo per le feste, ma tutto l’anno».