«Il vertice operativo di oggi con i rappresentanti dei medici della continuità assistenziale, i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta rappresenta un momento importante nel confronto e la condivisione dei protocolli sull’emergenza del Coronavirus. Il nostro sistema sanitario è pronto a ogni evenienza. La situazione è costantemente monitorata, seguiamo con la massima attenzione ogni evoluzione e questo ci consente di adeguare e implementare ogni misura a seconda delle necessità.»
Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in merito all’incontro tecnico che si è tenuto oggi a Cagliari e a cui hanno partecipato i rappresentanti delle sigle sindacali ed i componenti dell’Unità di crisi regionale per l’emergenza Covid-19.
«In Sardegna abbiamo professionisti sanitari preparati con cui operiamo in stretto raccordo. I medici di base, i pediatri di libera scelta e i medici della continuità assistenziale – precisa Mario Nieddu – sono i primi deputati alla gestione dei casi sospetti di infezione. È fondamentale ricordare che chiunque abbia dei dubbi non debba recarsi direttamente nelle strutture sanitarie, negli ospedali o nei pronto soccorso, ma debba contattare il proprio medico, il quale sarà perfettamente in grado di valutare la situazione, anche aiutato dalla conoscenza diretta e specifica della persona che richiede assistenza. Nel caso questo non sia possibile, in alternativa, deve essere contattato il 118 e il 1500, numero messo a disposizione dal ministero. Per la sicurezza e la prevenzione è fondamentale seguire questa procedura, al punto che stiamo provvedendo a potenziare l’assistenza con l’attivazione di nuovi numeri. Al momento abbiamo attivato un nuovo numero, il 333 6144123, e ci apprestiamo ad attivarne altri nelle prossime ore.»
«È opportuno che le persone chiamino i numeri dell’emergenza solo in caso di reale necessità o di fondato sospetto. La situazione è sotto controllo, ma mai come oggi è importante che l’emotività non prenda il sopravvento e si creino dannosi allarmismi», ha concluso l’assessore regionale della Sanità.