«Salvare vite umane non deve dividere ma unire. Abbiamo il dovere fare la nostra parte con ogni strumento in nostro possesso, non ci possiamo isolare su posizioni di parte”, questo è in sintesi il pensiero del Sindaco di Alghero Mario Conoci sul momento attuale della sanità algherese. Posizione più rigida del solito da parte del primo cittadino che inoltre, pur annunciando controlli sul rispetto delle norme, si schiera con i titolari di bar e ristoranti, gestori di palestre, sul Dpcm “incomprensibile e penalizzante”. Non si comprende il divieto di poter lavorare nei confronti di chi ha svolto con diligenza tutte le iniziative atte ad applicare i protocolli di sicurezza.»
Sono queste le parole pronunciate dal sindaco di Alghero, Mario Conoci, che aggiunge: «Sassari al collasso, Alghero non si può sottrarre. È necessario un aiuto straordinario anche da parte della nostra città. Un aiuto al quale non ci possiamo sottrarre. Le polemiche? Sinceramente un po’ mi disgustano. Perché sono legate a interessi di parte, sono polemiche di chi sulla sanità non ha fatto nulla e ci ha consegnato una sanità che non funziona Il Marino è al sicuro, la Terapia Intensiva oggi è in grado di funzionare, dobbiamo solo metterla a disposizione di chi ne ha più bisogno. Si tratta di salvare delle vite, di dare assistenza anche cittadini che non sono di Alghero ma che su Alghero devono poter far conto. È un nostro obbligo. Sento parlare di accoglienza, di solidarietà, di aiuto verso il prossimo, ebbene, questo è il momento di dimostrare che lo facciamo davvero, non solo per riempirci la bocca per un vantaggio politico. Alghero fa la sua parte, Alghero risponde naturalmente non siamo noi a decidere direttamente sulle nostra struttura, ma chiediamo, come abbiamo fatto sempre, la continuità assistenziale. Alghero come Sassari Alghero può accogliere, con strumenti, professionalità, ulteriore personale. Vengono valutate tutte le ipotesi, compresa quella del Marino, ma seguiamo l’evolversi della situazione dando una mano a chi ha bisogno. È il momento della solidarietà e non il momento delle guerre intestine, delle posizioni di parte».
«È incomprensibile la chiusura dei ristoranti e bar alle 18:00, non si capisce il divieto di poter lavorare per palestre e piscine, peraltro da parte di chi ha attuato i protocolli di sicurezza – conclude Mario Conoci -. Non lo condividiamo, ma naturalmente, ma davvero la chiusura appare fuori luogo. Ma siamo tenuti a far rispettare le norme, faremo e chiederemo i controlli. Ma questa è una responsabilità che non può ricadere sulle spalle dei Sindaci, così come dice giustamente l’Anci, con il presidente Decaro che ritiene che non si può lasciare ai comuni la responsabilità di vigilare su decisioni assunte lontano, a Roma. L’unità non va dispersa. Va perseguita lasciando da parte chi ha voglia di fare polemiche e chi ha voglia di acquisire un vantaggio minimo, speculando su una situazione che invece richiede coesione. E maturità.»
Antonio Caria