Dopo la Rassegna cinematografia che durante l’estate è stata accolta tra Monserrato e Cagliari per un importante ciclo di appuntamenti, le celebrazioni per il “Centenario della nascita di Tonino Guerra” proseguono con un Convegno internazionale di Studi finalizzato a ripensare la figura del grande intellettuale alla luce delle ricerche e degli studi apparsi negli ultimi anni.
L’evento si terrà lunedì 9 e martedì 10 novembre sulla piattaforma Zoom e in diretta su Facebook e Youtube, in modo da rendere fruibile i lavori al maggior pubblico possibile.
Previsto in origine in presenza nell’Aula magna dell’Università di Parma, è stato poi dirottato sul web a causa dell’emergenza Covid.
L’iniziativa è organizzata dal Comitato nazionale (istituito dal ministero dei Beni culturali), che ha sede a Cagliari ed è formato dallo scrittore Guido Conti (Parma), che ne è anche presidente, dal critico cinematografico Roberto Chiesi (Bologna), dalla docente del Clepul Daniela Marcheschi, e dai sardi Patrizia Masala, presidente dell’associazione “La macchina cinema” e Alessandro Macis, presidente dell’associazione “L’Alambicco”.
L’invito rivolto agli studiosi di Guerra che hanno aderito al progetto è stato quello di trovare fonti biografiche e letterarie inedite e poco studiate, disegnare tradizioni storiche di riferimento e campi d’influenza culturale, affrontare un’analisi teorico-critica del suo modo di lavorare e di scrivere da un punto di vista multidisciplinare e multimediale: questo è stato.
Il convegno “Tonino Guerra tra letteratura e cinema” mira a costituire un punto di svolta nello studio e nella ricerca sull’opera di Tonino Guerra.
«Sarà l’occasione per un confronto tra studiosi che hanno letto e amato le sue opere, lavorato e, alcuni, anche conosciuto Tonino Guerra – sottolinea lo scrittore Guido Conti, presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario di Tonino Guerra -. Sarà un convegno di svolta perché in questi anni sono usciti testi critici e libri che ridisegnano una geografia letteraria e un panorama novecentesco trascurato, in cui Guerra si ritrova perfettamente allineato con tradizioni che illuminano la sua poetica e la sua originalità. Tutto questo per dire che il suo radicamento nel territorio e il suo sguardo sul mondo, per esempio nei quattro spettacoli con il Teatro delle Briciole di Parma, alla fine degli anni Ottanta e nei primi Novanta, mettono in luce un lavoro su personaggi e temi che sono indispensabili per ricostruire una complessità nascente, come diceva proprio Guerra, ‘da uno stesso pozzo’: sia che si parlasse di letteratura e cinema, sia di arte o paesaggio.»