«Procedono i lavori al terzo piano dell’Ospedale Marino di Alghero, per rendere il reparto operativo e pronto, dal punto di vista della adeguatezza, diagnostica e sicurezza, ad accogliere pazienti positivi al Covid, di carattere non critico. In tempo di record si doteranno, inoltre, tutte le stanze dell’impianto di gas medicali (vetusto e fuori uso). Lavori che, conclusa l’emergenza, rimarranno a beneficio dell’ospedale, trascurato da anni e che la vecchia programmazione aveva già condannato alla chiusura.»
Lo scrive, su Facebook, il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, che precisa: «Anche i 600 mq, della cd “Casa Suore”, interdetti da anni (sic!!!), saranno oggetto di ristrutturazione con un primo finanziamento già deliberato di 800.000 euro.
E si sta correndo per recuperare anni di immobilismo e chiacchiere».
«Tutti i pazienti attualmente presenti nell’ospedale Marino – aggiunge Michele Pais – sono stati redistribuiti nella struttura, ottimizzando gli spazi esistenti e garantite le specialità presenti. Intanto, nel reparto di rianimazione sono purtroppo occupati i posti disponibili, pazienti critici, e piangiamo vite umane. Queste perdite che ci ricordano la gravità della situazione che stiamo vivendo e la necessità di mantenere saldi i valori della collaborazione e dell’unità e solidarietà sociale.»
«Anche Alghero – sottolinea Michele Pais – sta facendo, e farà, la sua parte nella lotta a questo maledetto virus, insieme a tutte le altre strutture sanitarie della Sardegna. Purtroppo, la grave emergenza in essere, sopratutto per la carenza di personale sanitario frutto degli sconsiderati tagli alla sanità del passato, sta limitando, anche pesantemente, l’attività chirurgica programmata, anche ad Alghero in entrambi gli ospedali dove comunque vengono garantite le emergenze operatorie.
È la carenza di personale medico, e in particolare di anestesisti e rianimatori, il grandissimo problema di difficile soluzione.
A differenza di quanto riportato, non esiste alcuna graduatoria in essere in tutta la Sardegna.»
«Vero è che, invece, l’AOU di Sassari ha attivato una selezione per anestesisti/rianimatori che si spera possa concludersi da qui ad un mese, e dalla quale, ci auguriamo, attingeranno tutte le strutture sanitarie della Sardegna – conclude Michele Pais -. Non saremo mai sufficientemente grati, e personalmente non smetterò mai di ringraziare, tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri, oss, addetti alle sanificazioni, amministrativi e personale tutto che, senza risparmio alcuno e con turni infiniti e massacranti, stanno garantendo la salute di tutti noi.»
Antonio Caria