Subito un incontro con la Regione per affrontare l’emergenza sanitaria e la grave situazione che riguarda i servizi territoriali di assistenza domiciliare. A richiederlo sono Giovanni Angelo Loi, responsabile di AGCI Solidarietà Sardegna Giovanni, Andrea Pianu di Legacoopsociali, Antonello Pili di Confocooperative Federsolidarietà ed i segretari delle organizzazioni sindacali di categoria Roberta Gessa della Fp Cgil, Massimo Cinus della FP – CISL Massimo Cinus e Fulvia Murru della FP – UIL.
«Solo pochi giorni fa le nostre organizzazioni segnalavano autonomamente la preoccupazione e ansia per la costante crescita nel territorio regionale dei casi di contagio da Covid-19 e per le gravi difficoltà che il servizio sanitario incontra nel rapportarsi con i servizi e le strutture che, in ragione delle persone che ospitano, necessitano di misure appropriate e tempestive di intervento – scrivono -. Oggi le nostre preoccupazioni trovano ulteriori motivazioni, non solo per il silenzio che è seguito alle note inviate, ma anche per nuove criticità che vengono emergendo nell’ambito dei servizi socio assistenziali operanti nei diversi Comuni o ambiti Plus. I rappresentanti delle organizzazioni rimarcano che “le criticità del sistema sanitario, al di là degli sforzi e dell’impegno immane profuso da tutto il personale coinvolto, ricadono sempre più concretamente anche sui servizi di Assistenza Domiciliare erogati dai Comuni e gestiti tramite gare d’appalto dalla cooperazione sociale.»
«Solo pochi giorni fa le nostre organizzazioni segnalavano autonomamente la preoccupazione e ansia per la costante crescita nel territorio regionale dei casi di contagio da Covid-19 e per le gravi difficoltà che il servizio sanitario incontra nel rapportarsi con i servizi e le strutture che, in ragione delle persone che ospitano, necessitano di misure appropriate e tempestive di intervento – scrivono -. Oggi le nostre preoccupazioni trovano ulteriori motivazioni, non solo per il silenzio che è seguito alle note inviate, ma anche per nuove criticità che vengono emergendo nell’ambito dei servizi socio assistenziali operanti nei diversi Comuni o ambiti Plus. I rappresentanti delle organizzazioni rimarcano che “le criticità del sistema sanitario, al di là degli sforzi e dell’impegno immane profuso da tutto il personale coinvolto, ricadono sempre più concretamente anche sui servizi di Assistenza Domiciliare erogati dai Comuni e gestiti tramite gare d’appalto dalla cooperazione sociale.»
Non solo.
«L’incertezza, se non il vero e proprio senso di abbandono, che vivono i cittadini al presentarsi di sintomi riconducibili a Covid-19 o di coloro che, per loro fortuna, rientrano al proprio domicilio dopo le prime cure nei reparti Covid, portano i servizi sociali comunali ad attivare interventi di supporto e di assistenza in situazioni in cui il reale stato di salute delle persone coinvolte non è chiaro o è comunque a rischio – prosegue la lettera -. Pur comprendendo la necessità di alleggerire la pressione sul sistema sanitario e contemporaneamente di dare adeguata assistenza a persone e a nuclei che affrontano questa sfida, non crediamo che le modalità che si stanno adottando da parte dei singoli Comuni o Ambiti Plus siano quelle più rispondenti e coerenti con l’obiettivo di prevenire e controllare la diffusione delle infezioni. E neppure di assicurare la protezione delle operatrici e degli operatori.»
Per i sindacati e rappresentanti del mondo cooperativo «pensare di raggiungere questo obiettivo facendo leva sul senso di responsabilità della cooperazione sociale e dei suoi operatori o, in alcuni casi, su presunti obblighi contrattuali dei soggetti gestori dei servizi di assistenza domiciliare è profondamente sbagliato e contribuisce a creare solchi e contrapposizioni che non aiutano a vincere la sfida dell’emergenza». Da qui annunciando un monitoraggio costante della situazione con adozione di conseguenti azioni, l’esortazione per «condividere e definire procedure, individuare mezzi e risorse per riorganizzare una efficace rete di supporto territoriale alle persone e ai nuclei familiari colpiti dal Covid, garantendo un circuito assistenziale differenziato e rigoroso sotto il profilo della sicurezza per gli operatori e il resto della comunità. Per questo chiediamo con la massima urgenza un incontro congiunto per discutere la messa in atto di tutte le misure che consentano di superare le criticità segnalate, dando una risposta ad un malessere ed alla sfiducia crescente che si estende tra i cittadini».