È del + 20,14% a ottobre la crescita del trend di vendita del pecorino etico solidale nato dallo storico accordo di filiera Biraghi – Coldiretti Sardegna nel marzo del 2017.
«Siamo più che soddisfatti – ha dichiarato il presidente della cooperativa pastori Dorgali Leonardo Salis -. Le vendite vanno molto bene e Biraghi si conferma un partner serio che non solo rispetta gli accordi ma addirittura va oltre: hanno acquistato più pecorino degli accordi e stanno anticipando il ritiro. Pagano puntualmente 10 centesimi in più rispetto ai prezzi Clal e, comunque, a prescindere dal mercato, il prezzo di acquisto del pecorino deve garantire ai nostri pastori minimo 1 euro al litro.»
«È un pecorino da tavola, lavorato a Dorgali con il latte munto in Sardegna – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba -, un pecorino porzionato e confezionato grazie alle tecnologie moderne, con gusto dolce e delicato. Si presenta in una pratica confezione con apertura facilitata e zip “apri e chiudi” che contiene una fetta da 150 grammi senza crosta laterale, posizionata su un vassoio estraibile che permette al consumatore di riporla nella confezione o in frigo senza sporcarsi le mani. È un nuovo prodotto figlio di due anni di lavoro che rispetta sempre le condizioni del nostro accordo: deve garantire un prezzo equo ai pastori che non deve mai scendere sotto i costi di produzione. Ma come confermano dalla cooperativa Dorgali, Biraghi va anche oltre garantendo l’euro al litro di latte.»
«Siamo orgogliosi di questo accordo di filiera – ha rimarcato il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu – un esempio virtuoso e replicabile in tutti i settori produttivi che garantisce una equa remunerazione a tutti. Fra quattro mesi il patto taglierà il traguardo dei quattro anni e conferma ogni mese, dati alla mano, che gli accordi di filiera sono possibili, aiutano a lavorare in trasparenza, a far crescere le vendite e la promozione dei prodotti made in Italy ma anche a far crescere la qualità e la sperimentazione di nuovi prodotti, oltre ad accrescere la fiducia con il consumatore, che anche in questo caso ci conferma che apprezza i prodotti made in Italy, di qualità ed etici in quanto garantiscono una remunerazione dignitosa anche al produttore.»
Antonio Caria