Solo nei primi due mesi del 2020, in Italia, si contano già 14 vittime di femminicidio. Nel 2019 le vittime sono state in totale 75. Alla luce di questi dati, la compagnia Artisti Fuori Posto, l’8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, porterà in scena nelle sale di Palazzo Siotto, a Cagliari, lo spettacolo “Amore non è”, di Francesca Saba.
I numeri sono terrificanti. Ma queste donne assassinate ogni anno non sono soltanto dei numeri. Essi danno la dimensione del fenomeno, certo e sono utili per capire quali strategie mettere in atto. Ma per educare, per prendere consapevolezza del fenomeno, per renderci tutti conto di quale sia il contesto socio-culturale in cui siamo immersi ogni giorno non possiamo fare affidamento solo sui numeri. Dobbiamo fare qualche passo indietro e, come facevano i nostri antenati, dobbiamo far conoscere queste storie. Le dobbiamo raccontare.
E infatti, il testo, portato in scena dagli attori Piero Murenu e Francesca Saba, racconta le storie di Maria Grazia, Antonietta, Martina, Alessia, Adriana, Alba Chiara, delle loro famiglie e delle famiglie di tante altre donne vittime della violenza e dell’indifferenza. Il femminicidio, infatti, è solo l’atto finale di una violenza perpetrata nei confronti delle donne allo scopo di annientarne l’individualità sul piano psicologico, simbolico, economico e sociale.
Quale occasione migliore dell’8 marzo per ricordare, oltre le conquiste sociali, economiche e politiche, anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo.