Con la risoluzione del 14 dicembre del 1954, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite raccomandò a tutti i Paesi di istituire la Giornata Universale del Bambino, giorno di fratellanza e comprensione.
La data scelta per questo evento è stata il 20 novembre, il giorno in cui l’Assemblea adottò la dichiarazione dei diritti del fanciullo.
Da quell’evento molta strada è stata fatta, tuttavia oggi le problematiche dell’Infanzia sono più attuali che mai ed il Coronavirus ne ha amplificato maggiormente ciò.
Le attenzioni rivolte alle problematiche dell’infanzia, sono sempre sotto la lente d’ingrandimento di tutte le nazioni, ma questo evidentemente non è sufficiente. Il messaggio della tutela dell’infanzia, al centro della società e della famiglia, spesso non viene recepito e gli interventi delle nazioni non sono sufficienti ad attenuarne il fenomeno.
Noi tutti siamo spettatori, purtroppo, di tantissime situazioni che vedono i bambini vittime di violenze, abusi, emarginazione, sfruttamento e mancanza di istruzione.
Papa Francesco non è nuovo ai richiami alla Comunità Internazionale, affinché non sottovaluti questo aspetto e allo stesso tempo compia uno sforzo maggiore rivolto alla tutela dell’infanzia.
Ancora oggi siamo testimoni dei vari conflitti che insanguinano diverse parti del mondo e i bambini sono quelli che pagano maggiormente con la vita queste situazioni e spesso con la compiacenza di Stati Pirata che tendono esclusivamente ad accaparrarsi fette di territori per una maggiore espansione di controllo.
Tutti i bambini del mondo vanno tutelati, tutti noi ne siamo responsabili e non possiamo tollerare oltre le ingiustizie alle quali vengono sottoposti.
Un altro aspetto fondamentale che non deve essere dimenticato, è la mancanza di alimenti e, soprattutto, di istruzione che con la Pandemia mondiale in corso si è ulteriormente acuita.
Armando Cusa