La CIA Sardegna plaude all’annuncio dell’assessore regionale del Personale, Valeria Satta, riguardo all’avvio delle assunzioni dei lavoratori dell’Aras nell’agenzia Laore, ma allo stesso tempo rimarca il ritardo della Regione nella scelta di applicare quanto previsto da specifiche leggi regionali (il passaggio dei dipendenti Aras in Laore), e manifesta tutta la sua preoccupazione per lo stato di precarietà dei lavoratori e delle aziende zootecniche, che rischiano di restare prive della necessaria assistenza tecnica.
«Aldilà degli annunci, Ia situazione è preoccupante: oltre 200 lavoratori su cui grava la prestazione dell’assistenza tecnica a favore di 12.000 aziende zootecniche, in particolare aziende ovicaprine, al 31 dicembre resteranno senza lavoro e le aziende zootecniche saranno private dell’assistenza che permette di poter fruire di indirizzi utili alla gestione corretta delle attività di allevamento oltre che consentire la fruizione del benessere animale», sostiene il presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori della Sardegna, Francesco Erbì.
«Il ricorso presentato al Tar Sardegna da parte di alcuni lavoratori dell’Agenzia Laore fa sì che la situazione resti precaria. La Regione, pur nell’attesa della sentenza del Tar, avrebbe dovuto già tempo procedere con le assunzioni, applicando da subito le leggi regionali in merito, ricorrendo a diverse soluzioni per garantire comunque i servizi tecnici alle aziende zootecniche sarde», aggiunge il presidente Francesco Erbì.
Per la Cia Sardegna resta fondamentale, infatti, che gli imprenditori della zootecnia isolana possano avere accesso all’assistenza tecnica per le attività di certificazione necessaria per l’accesso ai benefici della misura 14 del Programma di sviluppo rurale, dedicata al benessere degli animali, quindi sulla condizionalità, alle analisi del latte necessarie per il riconoscimento della corretta remunerazione del prodotto conferito e lavorato nei caseifici.