E’ attivo da questo fine settimana il Protocollo Bitti per la gestione del Covid nel territorio comunale. Il sindaco Giuseppe Ciccolini è fiducioso: «Mi auguro che possa diventare presto il Protocollo Sardegna da applicare nei diversi territori dell’Isola interessati dalla pandemia».
Il progetto è stato messo nero su bianco dall’amministrazione barbaricina su un documento articolato in undici articoli che illustrano le azioni da intraprendere per la gestione locale dell’emergenza Covid-19.
«Il protocollo Bitti – ha ricordato Giuseppe Ciccolini – nasce dalla necessità di dare risposte immediate in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica, giustificate sul piano normativo dal Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, dove il sindaco deve adottare le misure necessarie fino a quando non intervengono i soggetti competenti.»
Ed è proprio alla luce del quadro virologico venutosi a creare in diversi centri della provincia di Nuoro, dove i servizi dell’ATS Sardegna non riescono più a soddisfare le richieste in arrivo dai territori per il tracciamento dei positivi e quindi per l’individuazione dei contatti, che l’Amministrazione di Bitti ha deciso di agire rapidamente così da tutelare nel modo migliore la salute dei cittadini. Un’attività che il Comune ha messo in campo attraverso l’utilizzo di mezzi propri per concorrere, in sinergia con il Sistema sanitario territoriale e regionale, nella lotta al Coronavirus. Il Protocollo, oltre a essere stato pubblicato sul sito del Comune di Bitti, è stato inviato al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore della Sanità Mario Nieddu, al commissario regionale per l’emergenza Covid, al prefetto di Nuoro, alla direttrice della Assl di Nuoro e alla commissaria dell’emergenza Covid della Assl di Nuoro.
Il Protocollo. Si parte con l’attivazione dell’Ambulatorio comunale per l’esecuzione dei tamponi antigenici (il cosiddetto tampone rapido), sotto la responsabilità di personale medico e infermieristico convenzionato con il Comune. Tale personale è tenuto a conservare i dati degli utenti, secondo la normativa sulla tutela della privacy, e a trasmettere ai medici di medicina generale (MMG) o la pediatra di libera scelta (PLS) i dati dei soggetti risultati positivi. È quindi istituito il Coordinamento di sanità locale, convocato e presieduto dal sindaco e di cui fanno parte i MMG, la PLS e i medici di continuità assistenziale, che avrà il compito di monitorare l’andamento dell’epidemia e che potrà essere integrato con i medici che svolgono la libera professione, con personale veterinario, infermieristico e amministrativo presente a Bitti o con altre figure delle professioni sanitarie anche collocate in pensione. La partecipazione è volontaria e non è previsto nessun onere a carico della Pubblica amministrazione o del Sistema sanitario. I MMG e la PLS individuano quindi i soggetti da sottoporre a tampone a seguito di sospetto diagnostico o per avvenuto contatto diretto con un soggetto risultato positivo al Covid e li segnalano con una e-mail al personale di turno dell’Ambulatorio comunale.
I MMG e i PLS trasmettono al Servizio Igiene della ASSL competente esclusivamente i dati dei soggetti positivi affinché vengano seguiti direttamente dai servizi competenti dell’ATS Sardegna. Nell’eventualità in cui il Servizio competente dell’Ats non disponga, nei termini previsti dalla normativa, tutte le azioni a tutela dei cittadini, della salute, delle libertà individuali e del diritto al lavoro, gli stessi utenti vengono direttamente seguiti dai MMG o dalla PLS e accompagnati in un percorso di guarigione attraverso l’esecuzione del tampone antigenico e molecolare nell’Ambulatorio comunale o nelle strutture convenzionate con il comune di Bitti. I casi più gravi verranno comunque segnalati alle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) attive sul territorio. I MMG e la PLS individuano e contattano, con il supporto degli uffici comunali, tutti i soggetti interessati dall’indagine epidemiologica, disponendone, qualora necessario, la quarantena o l’isolamento fiduciario; certificano poi l’isolamento dei soggetti interessati e la conclusione della malattia. I dati verranno trasmessi al Comune di Bitti e alla locale Stazione dei carabinieri per la vigilanza sanitaria.
Si incarica inoltre l’Ufficio socio assistenziale del Comune di sottoscrivere la convenzione con l’ospedale Mater Olbia per l’esecuzione dei tamponi molecolari finalizzata a supportare le diagnosi di MMG e PLS. Il Servizio socio culturale e la Polizia municipale supportano le attività sanitarie sul piano amministrativo e logistico. Sempre il Servizio socioculturale insieme a quello finanziario individuano le risorse di bilancio necessarie per sostenere le spese motivate dal Protocollo di cui i cittadini potranno usufruire anche per una attività di monitoraggio legata a esigenze di carattere personale. Un’attenzione particolare è dedicata ai più piccoli e agli anziani: sentiti i MMG e la PLS, la dirigente scolastica e il parroco per la scuola dell’infanzia paritaria, si possono disporre eventuali chiusure delle scuole e i quindi i test per bambini e ragazzi così da svolgere le lezioni in presenza e in sicurezza; il Comune invita tutti gli studenti e le persone di ritorno a Bitti da Zone rosse o da aree particolarmente colpite dal Covid, anche nel territorio regionale, a sottoporsi al tampone antigenico rapido nell’Ambulatorio comunale prenotando la prestazione con una e-mail, da inviare all’indirizzo dedicato, e contattando il proprio MMG; la direzione sanitaria della Casa alloggio Nostra Signora del Miracolo dovrà comunicare ai MMG in modo puntuale ogni eventuale caso sospetto all’interno della struttura, garantire il completo isolamento rispetto agli accessi dall’esterno e sensibilizzare il proprio personale per una corretta condotta al fine di evitare condizioni di contagio. Il personale verrà sottoposto periodicamente al test antigenico di controllo.
Il sindaco. «L’idea del “Protocollo Bitti” – ha spiegato il primo cittadino – è frutto anche dell’esperienza e delle buone pratiche collaudate la primavera scorsa nel contenimento della pandemia che aveva purtroppo interessato la Casa di Cura del paese, fra ospiti e operatori. Il nostro Protocollo inoltre ha l’obiettivo di alleggerire il carico sul sistema sanitario regionale dell’ATS e dell’Igiene pubblica, ormai in estrema emergenza, valorizzando tutte le migliori professionalità sanitarie che abbiamo sui territori. Attraverso l’aAmbulatorio comunale infatti i medici di base saranno dedicati alle attività di tracciamento, liberandoli dal contatto diretto e quindi dai rischi di contagio con eventuali positivi: un modo per metterli in sicurezza che permetterà loro di continuare a garantire le attività di assistenza ordinarie verso i pazienti. Attraverso il nostro Protocollo, che mettiamo a disposizione della Regione e dei tanti singoli territori della Sardegna, ci auguriamo di contrastare con la necessaria determinazione la pandemia così da poter riconquistare la normalità nelle scuole, nelle realtà produttive e nelle famiglie», ha concluso il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini.