Oggi, dalle 16.30, si svolgerà on line (in diretta sulla pagina fb Marina Family Friendly) l’evento finale di Marina Family Friendly, progetto partito lo scorso anno a Cagliari con l’obiettivo di creare una rete di supporto, integrazione e conoscenza tra culture diverse.
Ideato dalla cooperativa sociale Si può fare, Marina Family Friendly ha, attraverso il ricco ventaglio di attività proposte (atelier artistici e/o laboratori di benessere psico-fisico, seminari tematici, incontri sociali), reso più agibile il concetto di multiculturalità, operando soprattutto in quel quartiere del capoluogo sardo (La Marina) dove più alta è la concentrazione di migranti.
A un anno dal via all’iniziativa, resa possibile grazie alla collaborazione con un nutrito gruppo di partner (Comune di Cagliari, La Bottega dei Sogni, associazione Efys, Museo e Area archeologica di Sant’Eulalia, Parrocchia di Sant’Eulalia, Hostel Marina, associazioni Luna di Donna, Il Sicomoro, L’Eptocordio e ristorante Manamanà), e dopo lo stop ad alcune sue attività imposto dall’emergenza sanitaria, ora è il tempo di mostrare il prezioso bagaglio vissuto nell’incontro con l’altro e nell’incontro con le varie declinazioni culturali di famiglia.
In questo senso l’appuntamento odierno vuole promuovere ulteriori riflessioni attraverso i contributi degli esperti chiamati a intervenire: Stefania Russo, presidente della cooperativa Si può fare, Clara Corda, presidente dell’Associazione AIDOS Sardegna (Associazione Donne per lo Sviluppo), Ghidey Sebhat, mediatrice interculturale e referente dell’associazione Arcoiris, Filomena Cappiello e Mauro Ledda, coordinatori nazionali del Network Family in Italia. Modererà il confronto Gisella Congia, psicologa esperta di genitorialità e coordinatrice del progetto Marina Family Friendly.
Ad arricchire l’evento ci saranno la presentazione di un video e del volume “MFF- Esperienze, raccolta di scritture intime e narrative su esperienze personali di famiglia e multiculturalità”.
Il video (https://www.youtube.com/watch?v=ThQ_otUjzWg), girato e curato da Daniele Arca, ha una durata di 10 minuti ed esplora il tema della multiculturalità attraverso la voce degli operatori culturali e sociali che hanno partecipato agli incontri del progetto.
Nell’opuscolo cartaceo (45 pagine curate dalla cooperativa Si può fare) confluiscono invece scritture intime e narrative sulla creazione della propria famiglia in un contesto multiculturale: storie che aprono a scenari di riflessioni profonde sul tema dell’interculturalità, delle nuove generazioni, del pregiudizio e della ricchezza culturale che già investe il nostro territorio. Impreziosiscono questa pubblicazione i disegni di giovani artisti tra i 4 e i 13 anni che hanno donato la loro visione spontanea e immediata del “ritratto della famiglia”: ognuno di loro racconta una famiglia in cui culture diverse sono confluite e si sono sapientemente amalgamate.