«Benché travolti dall’emergenza sanitaria e dall’inevitabile crisi economica collegata, non dobbiamo dimenticare il dramma occupazionale che ancora oggi vede coinvolti i 200 lavoratori del Porto canale di Cagliari. I più recenti sviluppi in merito alla vicenda non sono infatti per niente rassicuranti, in quanto la società anglo-olandese, Pifim Company Ltd, che aveva presentato la manifestazione di interesse nella call internazionale per salvare il Porto canale, non ha soddisfatto tutti i requisiti stabiliti dal bando e ha formalizzato una sostanziale rinuncia al prosieguo dell’iter.»
A dirlo è Michele Ciusa, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.
«Una notizia che non può lasciarci indifferenti. Una notizia grave che anticipa la chiusura dell’unico spiraglio apertosi finora, e che non possiamo permetterci di sottovalutare – aggiunge Michele Ciusa –. Il rilancio del Porto canale di Cagliari oltre ad essere un tassello fondamentale per lo sviluppo economico della Sardegna intera, è essenziale per consentire il mantenimento delle altissime professionalità di cui il Porto canale ha sempre potuto fregiarsi.»
«Il Governo si è impegnato sin da subito a sostenere i lavoratori della Cict puntando alla creazione di una agenzia per il lavoro portuale dedicata a preservare tutte le professionalità in attesa di un valido investitore. Oggi più che mai è però necessario che anche l’Autorità portuale faccia la sua parte, che prenda a cuore la vertenza e dia avvio ad una vera opera di rilancio che non contempli la mera gestione in affidamento del porto a società terze – ha concluso Michele CIusa -. L’autorità portuale e la politica devono continuare a lottare per la salvaguardia e il mantenimento dei livelli occupazionali dichiarando apertamente quali sono gli obiettivi da perseguire. É auspicabile a tal proposito che si inizi a valutare la necessità di affidare le trattative ad advisor esperti. Società che, analizzando il flusso dei traffici mondiali, lavorino per rendere nuovamente competitivo il Porto canale di Cagliari. Soltanto in questo modo si potranno attrarre eventuali nuovi investitori. Non possiamo abbassare la guardia.»