«Le disuguaglianze territoriali sulla sanità denunciate da un’inchiesta giornalistica in questi giorni sono inaccettabili, soprattutto, perché non sono cose immodificabili ma è sufficiente una decisione della Giunta regionale.»
Lo ha detto questa sera il presidente delle ACLI di Sassari e di ACLISalute, Salvatore Sanna.
«Siamo completamente d’accordo con quanto detto dal Presidente dell’Ordine dei Medici e dal Presidente dell’Ordine degli Infermieri della Provincia di Sassari. La lettura del documento di programmazione dell’ATS riporta dati incontestabili anche quando dice con chiarezza che ci sono prestazioni su cui alcuni territori soffrono particolarmente. Gli anziani iscritti alla nostra organizzazione denunciano con crescente frequenza il fatto di dover rinunciare a rx, risonanze e tac, e le donne alla mammografia perché non possono permettersele, per non parlare di visite cardiologiche o ortopediche. E infine la totale assenza della possibilità di fare fisioterapia, le prestazioni erogate a Cagliari sono infatti oltre 10 volte quelle erogate a Sassari: ci chiediamo se sono più sbadati i cittadini che abitano al sud piuttosto che al nord ma pensiamo non sia quella la ragione.»
«Ma sono crescenti, anche se numericamente minori, le segnalazioni al nostro sportello ACLISalute delle associazioni di malati per l’assenza di strutture adeguate nel nord Sardegna per la salute mentale, le nuove dipendenze, i disturbi alimentari e l’autismo adulto: sono centinaia le famiglie in difficolta per un congiunto al quale non può essere data assistenza e quindi sollievo ai familiari – ha aggiunto Salvatore Sanna -. Serve una mobilitazione territoriale politica e sociale contro questa inaccettabile disuguaglianza per questo il nostro appello è rivolto al sindaco di Sassari e a quelli dei principali centri, da Alghero a Porto Torres a Ozieri, perché si chieda ai consiglieri regionali del territorio, senza distinzione di partito, di vigilare e pressare la Giunta regionale perché prosegua nella strada, indicata anche dall’ATS, di riequilibrare le prestazioni in base alla popolazione residente e non alla spesa storica – conclude il presidente Salvatore Sanna -. Ma chiederemo anche alle Acli di Nuoro, Oristano e Cagliari di mobilitarsi e mobilitare le associazioni di tutela dei cittadini e dei malati come la nostra di fare altrettanto nel territorio.»