«Apprendiamo dai Social che le disposizioni del DPCM del 3 dicembre 2020 anche ad Alghero, come spesso purtroppo succede, vengono interpretate ovvero malvolentieri applicate. Siamo profondamente dispiaciuti perché in un momento di gravissima pandemia, anche nel nostro Comune, utilizzando le strutture comunali, ci si comporta con grande superficialità in nome una distorta applicazione di deroghe che non sono a presidio di gravi situazioni inderogabili per probabili danni economici o affettivi, ma a consentire a qualcuno di non interrompere un’attività che certamente utile, ma non appare così indifferibile come l’attività sportiva nelle palestre.»
A ribadirlo, in una nota, sono i consiglieri comunali di Per Alghero Mario Bruno, Gabriella Esposito e Pietro Sartore, che aggiungono: «Vogliamo riferirci al fatto che alcune strutture comunali (leggiamo in particolare della palestra nota come PalaManchia) possano ospitare al chiuso attività di allenamento in vista dell’improbabile partecipazione di una società sportiva al torneo Junior League iscritto fra le attività di interesse nazionale.»
«Mentre aspettiamo che questa partecipazione si concretizzi – proseguono Mario Bruno, Pietro Sartore e Gabriella Esposito -, vorremo informarla che queste deroghe, strumentalmente perseguite per non interrompere il ciclo anche di attività remunerate, sono pericolosissime e possibili generatrici di contagio. Ci chiediamo cosa potrebbe succedere se qualche frequentante questi corsi venisse posto in quarantena. Alla stregua delle disposizioni, tutti i frequentanti le attività che si svolgono nelle palestre dovrebbero essere posti in condizioni di isolamento con tutti i disagi e i rischi in termini di diffusione del contagio conseguenti.»
«Tale richiamo Signor Sindaco – concludono Mario Bruno, Pietro Sartore e Gabriella Esposito – non vorremmo che venisse qualificato come atto di valenza politica rientrante nella dialettica maggioranza-opposizione, al contrario è determinato dalla sensibilità di cittadini che si preoccupano di collaborare perché certe iniziative debbano essere controllate e nell’interesse di tutti vietate e i comportamenti dei responsabili del pericolo, sanzionati.»
Antonio Caria