«Un rinnovato piano paesaggistico, o una rivisitazione della strumentazione in atto, deve presupporre una visione reale del territorio e delle sue esigenze di sviluppo, utili a contribuire al superamento dell’attuale crisi regionale.»
E’ questa la valutazione della Cisl sarda sul disegno di legge all’esame del Consiglio regionale riguardante “Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente e il governo del territorio”.
Per il sindacato, guidato dal segretario generale Gavino Carta, «uno degli imperativi categorici di una legge riguardante il territorio sardo è contemperare l’esigenza di tutela e conservazione con il rilancio dello sviluppo. È indispensabile, infatti, che riparta la crescita economica e sociale oggi bloccata per via della crisi e amplificata a causa della pandemia in atto».
«Una crisi che spiega il livello preoccupante della recessione e che ha messo in ginocchio il comparto delle costruzioni in Sardegna. Infatti, in 10 anni, il fatturato in questo settore si è ridotto di oltre il 40%, e ha espulso 36.000 lavoratori dal settore. Una crisi senza precedenti, e prolungata nel tempo, che impone immediati interventi legislativi per garantire le necessarie ricadute occupazionali, per qualificare il settore contribuendo alla domanda di un equilibrato e rispettoso sviluppo urbanistico.»
«L’udienza delle parti sociali, fatta dalla quarta Commissione permanente del Consiglio regionale, rappresenta – per la Cisl – un fattivo contributo all’approvazione di una legge che disciplina questioni di grande rilevanza per la Sardegna. Proprio per questi motivi riteniamo che la Giunta regionale avrebbe dovuto coinvolgere la parti sociali prima della consegna del DDL alla Commissione consiliare competente. Purtroppo dobbiamo ancora lamentare – aggiunge il sindacato – la solitudine con cui questa Giunta affronta i problemi dello sviluppo e del lavoro, e i relativi provvedimenti, senza il coinvolgimento dei soggetti portatori di interesse, le cui proposte sarebbero invece utili per arricchire e valorizzare le specifiche norme e misure.»
L’intero dispositivo del DDL ha comunque bisogno – per la Cisl sarda – di ulteriori sostegni legislativi e finanziari affinché possa avere realmente un impatto importante e significativo nelle comunità isolane.