«Tamponi agli aeroporti, certificazione di negatività da ottenere alla partenza e quarantene obbligatorie. Leggendo oggi le dichiarazioni del Ministro Speranza e i provvedimenti decisi dal governo per fronteggiare quello che viene definito il nuovo Covid sembra di ritornare a qualche mese fa, per la precisione al 10 di aprile. È di quella data, infatti, la mia proposta che prevedeva esattamente le stesse cose per chi arrivava in Sardegna, per bloccare il diffondersi del virus nella nostra isola e per renderla Covid free.»
A dirlo è Antonello Peru, consigliere regionale del gruppo Cambiamo-Udc.
«Quando, pochi giorni dopo, il Presidente e la Giunta regionale sarda ufficializzarono la scelta di richiedere i controlli in aeroporto e la certificazione di negatività per chi arrivava in Sardegna, dal governo arrivò un deciso e incomprensibile no – aggiunge Antonello Peru -. E stessa cosa accadde a settembre, quando il presidente Christian Solinas firmò l’ordinanza che prevedeva l’obbligo di tampone all’arrivo in aeroporto, con tanto di impugnazione da parte sempre del governo. Ora sembra che le uniche armi per bloccare il diffondersi del nuovo Covid in Italia siano proprio quei controlli agli arrivi che per la Sardegna venivano osteggiati in tutti i modi. Quando si poteva fare qualcosa per evitare o limitare che il virus circolasse in Sardegna ci trovavamo di fronte ad una barriera. E ora, leggere che proprio quegli stessi strumenti e quelle stesse iniziative vengono considerate indispensabili, lascia un ulteriore amaro in bocca per quello che poteva essere e che non è stato.»
«La responsabilità in questo caso è decisamente chiara ed aumenta ancora di più la convinzione che se il governo avesse in più di un’occasione lasciato alle regioni l’autonomia per decidere cosa fare per contrastare la pandemia oggi forse il risultato, non solo in Sardegna ma anche nel resto dell’Italia, sarebbe diverso. Questo non vale solo per questa situazione specifica. È il momento di dire basta agli atti impugnati dal governo – conclude Antonello Peru -. Le istituzioni locali vivono il territorio quotidianamente, ne conoscono le esigenze, sanno interpretare i bisogni della gente e sanno capire meglio del governo centrale quali interventi devono essere adottati.»