C’è allarme a Villasalto per i contagi legati al Coronavirus: sono 80, stando all’ultimo rilevamento reso noto dall’amministrazione comunale, il numero dei cittadini positivi al Coronavirus.
A preoccupare è anche la situazione all’interno della comunità alloggio, dove sono 50 le persone positive tra ospiti e personale.
«Dal 21 dicembre – ha dichiarato il sindaco, Paolo Maxia -, data del primo tracciamento in cui emersero una decina di positivi tra gli ospiti, tutti sono stati mantenuti all’interno della struttura, sebbene trasferiti in un piano a loro dedicato e ci siamo immediatamente attivati per sollecitare e ottenere un intervento tempestivo della Regione Sardegna, di personale dell’Ats della Protezione Civile Regionale e Nazionale, della Prefettura e di tutte le istituzioni, senza avere, allo stato attuale, risposte e certezze. Nonostante i vani annunci pubblicati per conto della Società che gestisce la struttura per la ricerca di personale disposto a prendere immediatamente servizio, i nostri uffici stanno contattando ulteriori società con propri dipendenti specializzati in grado di supportare provvisoriamente alle carenze di personale in questa situazione di emergenza al fine di garantire adeguati livelli assistenziali agli ospiti.»
«Siamo certi – aggiunge il primo cittadino – che l’esperienza e la professionalità della società che gestisce la struttura permetterà di gestire al meglio questa situazione di crisi generale. Il dato rassicurante è che gli ospiti che risiedono nella struttura attualmente versano in condizioni di salute non preoccupanti e 6 ospiti purtroppo sono stati ricoverati. Chiediamo in particolare ai parenti degli anziani di avere pazienza, è importante comprendere che le misure attivate favoriscono l’interesse assoluto degli ospiti stessi.»
Ieri è stato anche svolto un sopralluogo da parte dell’Esercito per valutare l’invio di un’eventuale supporto all’emergenza.
«Stiamo lavorando senza sosta – ha concluso Paolo Maxia – e faremo tutto quello che rientra nelle nostre competenze per rientrare nella normalità il prima possibile. Nessuno verrà lasciato solo.»
Antonio Caria