Il Consiglio regionale ha approvato il Piano Casa con 31 voti favorevoli, 19 contrari e 1 astenuto. La seduta è stata aperta dal presidente del Consiglio Michele Pais. All’ordine del giorno le dichiarazioni di voto finali sul DL 108 “Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017”.
Il consigliere del M5S, Roberto Li Gioi, ha annunciato il suo voto contrario definendo il testo “una legge fuorilegge”, criticando gli interventi legati ai seminterrati e interrati. «E’ una legge che rende abitabili i piani interrati senza finestre e inventa la compravendita dei crediti volumetrici. Un abominio giuridico che grida vendetta». Roberto Li Gioi ha anche criticato l’assessore dell’Urbanistica, Quirico Sanna, per come ha gestito un argomento così delicato, l’assenza del presidente della Regione, Christian Solinas, e il gruppo della Lega.
E’ quindi intervenuto il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, che ha chiesto rispetto per il suo partito e il suo gruppo.
Ha annunciato il voto contrario anche Maria Laura Orrù (Progressisti). La consigliera ha affermato che si sta approvando una legge che sarebbe dovuta essere una proroga del Piano Casa e che si è invece trasformata in una legge urbanistica, che segue ben altri percorsi, con tutti i problemi che ne deriveranno sia per chi la dovrà applicare sia per i cittadini. Per Orrù è una legge che svilisce il territorio e disincentiva la pianificazione territoriale.
Per Laura Caddeo (Progressisti) «questa legge dimostra la mancanza di visione del futuro della nostra Isola». La Sardegna, ha detto, merita di sopravvivere al cemento. Laura Caddeo, annunciando il voto “assolutamente contrario”, si è detta dispiaciuta per come si è svolto il dibattito in aula, “che non ci fa onore” e che ha rappresentato “un confronto insufficiente”.
Valter Piscedda (Pd), anticipando il suo voto contrario, ha ricordato alla maggioranza che esisteva già la Legge 8 e che sarebbe bastato prorogarla fino a giugno, così da avere il tempo di elaborare un testo organico. «Questo testo – ha detto – sarà difficilmente utilizzabile”.
Antonio Piu (Progressisti) ha annunciato il voto contrario e ha ricordato che l’Aula è stata impegnata per 13 sedute, con totale di 140 ore, per approvare un testo che sarà di difficile comprensione. Il consigliere di opposizione ha fortemente criticato il disegno di legge, in particolare, per quanto riguarda gli interventi nell’agro (“case che spunteranno dei deserti non serviranno a niente”), i problemi che dovranno affrontare le amministrazioni comunali, e per gli alberghi e le strutture alberghiere che, da questa legge, saranno penalizzate «perché spunteranno le seconde case vicino alle coste in maniera quantitativamente maggiori rispetto a quelli che abbiamo oggi e, purtroppo, ci sarà da parte dei proprietari delle seconde case vicino alle coste una concorrenza sleale nei confronti delle strutture alberghiere, che invece producono, assumono e fanno sì che nel nostro territorio ci sia e si produca ricchezza». Antonio Piu ha evidenziato la necessità che la Sardegna si doti di una legge urbanistica.
Alessandro Solinas (M5S) ha affermato che quello svolto in aula è stato un dibattito poco edificante nei modi e nei contenuti. Il consigliere ha annunciato il voto negativo evidenziando che la legge va a vantaggio di pochi e non creerà né sviluppo, né progresso. Una legge che indebolirà, ha aggiunto, la Sardegna e che crea false aspettative, visto che sarà sicuramente impugnata.
Voto contrario anche da parte di Eugenio Lai (Leu) che ha elencato i motivi del suo giudizio negativo sul testo. Il consigliere ha sottolineato, in particolare, che si tratta di una legge che va a vantaggio di pochi, che vuole trasformare le stalle in seconde case, che consentirà agli imprenditori più ricchi di speculare, che va a vantaggio dei furbi, che svilisce la pianificazione comunale, che è “un’accozzaglia di norme particolari pensate ad hoc e anche mal scritte”, che ha una visione di sviluppo turistico che si basa solo sull’aumento delle camere degli alberghi, che amplia il divario tra i cittadini più ricchi e quelli più poveri e che punta al consumo del suolo e a un modello di sviluppo già fallito in passato. «Dico sì invece a una politica coraggiosa e visionaria nell’interesse di tutti i sardi», ha concluso Eugenio Lai.
Per Massimo Zedda (Progressisti) è stata un’occasione persa perché il Consiglio avrebbe potuto parlare di sviluppo e impostare una nuova legge urbanistica. Il consigliere ha ribadito che la legge sarà sicuramente impugnata dal Governo, che potrebbe anche chiedere alla Corte Costituzionale di bloccarne gli effetti, visto che si tratta, ha continuato, di una legge che “potrebbe produrre drammatiche conseguenze per l’ambiente, per le tante cittadine e cittadini e per le imprese” che, in buona fede, potrebbero utilizzare la testo che sarà approvato. Massimo Zedda ha annunciato il voto contrario.
Per Desiré Manca (M5S) è una legge a cui mancano soltanto “nomi, cognomi e indirizzi”. Una legge che, con la scusa di creare lavoro e di rilanciare l’edilizia, ha detto, di fatto autorizza l’abitabilità dei seminterrati e, “cosa molto più grave degli interrati”. Per Desirè Manca la maggioranza ha creato il mercato delle volumetrie che aumenterà il divario tra ricchi e poveri. E ha evidenziato, annunciando il voto contrario, che la maggioranza non ha una visione strategica né per quanto riguarda il settore urbanistico, né per quello turistico.
Il presidente della Quarta commissione, Giuseppe Talanas (FI), ha ringraziato tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, che compongono la commissione, per l’importante lavoro svolto. E ha aggiunto che non ritiene il testo una legge frettolosa, perché da quando è stata assegnata alla sua commissione “una squadra di legislatori ha lavorato ininterrottamente”. Per Giuseppe Talanas si tratta di una legge difficile e tecnica, in cui è stato complicato, a volte, tradurre l’esatta visione politica su determinati argomenti. Per questo, ha detto, il lavoro fatto in commissione e in aula è stato importante per migliorare il testo. Secondo il presidente non è una legge che ha “nomi o indirizzi”, ma è generale e astratta, ricordando che era attesa da tanti cittadini. Il presidente del parlamentino ha anche sottolineato che questa legge non risolve tutti i problemi e che potrà anche essere integrata con altri provvedimenti.
Per Francesco Mura (capogruppo FdI) questa legge viene approvata “dopo 25 giorni in cui l’opposizione ha tenuto in ostaggio quest’Aula”. E citando il collega Li Gioi, ha affermato che il Piano casa delle Libertà, come lo ha chiamato il collega, spiega bene l’importanza di questa legge: “La Sardegna ha bisogno di libertà e con questa legge un po’ gliela stiamo restituendo”. Mura ha sottolineato che questo testo non risolve tutto, ma è “un tassello che sarà fondamentale per lo sviluppo di questa terra”. Ha, poi, ricordato che è una legge che aspettano tanti cittadini e professionisti e ha sottolineato l’importanza dell’attenzione che è stata riservata ai cavalieri della Sartiglia. Mura ha annunciato il voto a favore.
Giorgio Oppi (Udc Cambiamo) è intervenuto a titolo personale e, pur annunciato il voto favorevole, ha evidenziato che non gli è piaciuto il metodo utilizzato per arrivare a questa legge. Ha evidenziato che il suo gruppo si è sempre battuto perché venissero tutelati gli interessi generali, mentre in questo testo ci sono interessi particolari. Oppi ha anche aggiunto che nel testo vede luci e ombre e che, seppur la legge è stata migliorata, non sarà una legge eccellente.
Voto favorevole è stato annunciato anche da Roberto Caredda (capogruppo Misto). Si tratta, ha detto, di un disegno di legge per il riuso, la riqualificazione e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Il nuovo piano casa dalla Sardegna – ha detto – porterà benefici ai cittadini e nuove importanti possibilità di sviluppo nel campo edilizio, soprattutto, in questo delicato momento storico. Roberto Caredda ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato alla stesura del testo, dall’assessore Quirico Sanna e il suo staff al presidente Christian Solinas, ma anche i componenti della commissione Urbanistica, dirigenti e funzionari. “La prima importante legge del 2021 ci proietta verso una riforma complessiva della legge urbanistica – ha detto – che dovrà essere innovativa e rispondente alle nuove reali esigenze della nostra società”.
Per Aldo Salaris (capogruppo Riformatori) si tratta di un provvedimento generale che ha avuto la necessità di un confronto ampio e minuzioso. Un testo improntato alla riqualificazione dell’esistente, comune denominatore di questo testo. Per Aldo Salaris è stato così chiarito che la maggioranza ha la volontà di tutelare l’ambiente della Sardegna, creando anche opportunità di sviluppo per l’Isola. Il consigliere ha dichiarato il suo voto favorevole.
Voto contrario è stato annunciato, invece, dal capogruppo del M5S, Michele Ciusa, il quale ha ricordato che il suo gruppo è sempre stato contrario a questo testo. Un disegno di legge, ha detto, che guarda al passato e non al futuro e che ancora premia le coste e non le zone interne, creando sempre più l’effetto “ciambella”. Michele Ciusa ha ricordato che il suo gruppo è favorevole a uno sviluppo sostenibile e non all’idea di sviluppo presente in questo testo.
Voto favorevole è stato dichiarato da Emanuele Cera (FI), che ha ringraziato l’assessore Sanna e la commissione per il lavoro svolto e ha evidenziato che questa legge chiarisce una volta per tutte che non è vero che la maggioranza è a favore della cementificazione e non tutela l’ambiente. “La paventata cementificazione – ha detto – non c’è stata”. Per Cera questo testo creerà importanti opportunità di sviluppo per il lavoro degli artigiani, per il settore turistico e per il comparto edilizio. Cera ha anche sottolineato l’importanza dell’intervento a favore dei cavalieri della Sartiglia (“costruzione dei box”) e ha affermato che questa legge non è punto di arrivo, ma un punto di partenza.
Voto favorevole anche da Antonello Peru (Udc Cambiamo): al coro unanime di no dell’opposizione opponiamo un sì rivolto alle famiglie e non agli speculatori. Per Peru la legge, abbinata anche ad altri incentivi (“110%) offrirà opportunità di sviluppo. E per quanto riguarda l’agro ha chiesto: “Perché non dobbiamo consentire ai sardi di vivere in campagna?”. Per il consigliere, che si è detto d’accordo con il collega Oppi sulla necessità di dotarsi di uno strumento organico, né il Ppr né la legge 8 hanno portato benefici allo sviluppo della Sardegna.
Fausto Piga (FdI) ha affermato che l’approvazione della legge arriva dopo un confronto lungo, in cui non sono mancate le tensioni e in cui sono arrivati anche spunti positivi da parte dell’opposizione. Dalla minoranza, però, ha continuato, non sono mancati i no ideologici e gli inutili allarmismi. La verità, ha continuato Fausto Piga, è che non ci sarà alcuna devastazione con cemento e mattoni. Il consigliere, annunciando il voto favorevole, ha affermato che con questa legge sono stati mantenuti gli impegni presi con chi ha votato la maggioranza.
Per l’on. Gianfranco Ganau (Pd) «questa legge è nata male e finita peggio, mette in campo milioni di metri cubi con un disordine che non si è mai visto in Sardegna nell’urbanistica. Una legge che risponde a interessi particolari ed esautora i comuni dalla possibilità di programmare lo sviluppo dei propri territori. In più mettete a rischio la vita dei cittadini con le residenze dei seminterrati e violentate l’agro con le costruzioni nelle campagne. Sarà una legge foriera di infiniti contenziosi e cassata dal governo. Per questo votiamo convintamente no e per questo abbiamo fatto una battaglia che non ha prodotto i frutti sperati per la vostra chiusura sin dalla proposizione della legge in commissione che qui in aula».
Di parere opposto il capogruppo della Lega Sardegna, Dario Giagoni: «Il nostro gruppo ha contribuito a dare migliorie a questa legge, frutto dell’ascolto prolungato delle parti sociali. A dispetto di quanto ho letto su alcuni giornali, la maggioranza è salda e unita nel solo bene dei sardi e le nostre divergenze sono assolutamente sanabili in un contesto dove non vige il pensiero unico. Queste norme erano richieste, le avevamo promesse e le abbiamo mantenute. Siamo all’avvio della nuova legge urbanistica, sarà questo il prossimo passo. Alla sinistra dico che noi, a differenza loro, non siamo contrari allo sviluppo e all’economia».
Per l’on. Giovanni Satta (Psd’Az) «questa legge è comunque una risposta alle domande degli elettori ma invito l’assessore e la Giunta perché da domani mattina si apra il confronto con il governo sul Ppr, per rivederlo in senso più favorevole per la Sardegna. E poi chiedo che si scriva la legge urbanistica, anche coinvolgendo la minoranza. In 25 anni la politica sarda non c’è riuscita ma credo sia il momento».
Per l’on. Franco Mula, capogruppo del Psd’Az «bisogna sottoscrivere le parole dell’amico Giovanni Satta perché il vero obiettivo del Consiglio regionale non poteva essere questa legge ma una legge urbanistica nuova. Assessore, ci dovete lavorare per arrivare a questo obiettivo. Siamo consapevoli che il testo che stiamo licenziando non cambierà le sorti di questa terra ma almeno è un primo passo avanti».
Per l’on. Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, «la maggioranza sta per approvare una pessima legge e non è un caso che non sia presente in Aula il presidente della Regione, che si riserva il diritto di disconoscere questo testo, in tutto o in parte. Questa è una legge che farà lavorare gli avvocati e le imprese di demolizioni. Noi siamo contro al peggio di quanto già accadde negli anni ’70 e ’80. Bisognava fare altro, salvare il piano casa e adattare la norma al contesto sardo evitando così il rischio di un giudizio di illegittimità costituzionale. Il nostro è un convinto no».
Il disegno di legge 108 è stato approvato con 51 presenti, 50 votanti, favorevoli 31, contrari 19 e un astenuto.
Sull’ordine dei lavori l’on. Elena Fancello (Cinque stelle) ha chiesto la costituzione di una commissione speciale per la spendita delle risorse comunitarie 2021-2027.
Sull’ordine del giorno 1 (Ganau e più), ha preso la parola l’on. Marcello Orrù (Progressisti). «Chiediamo alla Giunta regionale con questo ordine del giorno un disegno di legge che consenta l’applicazione del superbonus per tutte le tipologie di edifici pubblici e privati. Il vero problema è il rilascio da parte dei Comuni delle autorizzazioni necessarie e solo una legge regionale può consentire ai nostri cittadini di utilizzare davvero questo superbonus».
Per l’on. Stefano Tunis (Misto) «era possibile inserire questi temi nell’articolo 16 bis della legge che abbiamo appena votato e non abbiamo visto altrettanto spirito di collaborazione da parte dell’opposizione. Comunque, noi siamo favorevoli ma tutelando prima di tutto la famiglia. Sarà più semplice condividere un testo con i colleghi della Quarta commissione». L’on. Franco Mula (Psd’Az) ha invitato i presentatori a ritirare l’ordine del giorno: «Non metteteci nelle condizioni di votare contro. Non ho sentito un solo intervento da parte dell’opposizione per approfondire questo tema quando se n’è parlato, nell’emendamento dell’on. Peru».
L’on. Marcello Orrù ha raccolto l’invito e annunciato il ritiro dell’emendamento per consentire la discussione in commissione quarta.
Il presidente Michele Pais ha concluso la seduta e ha convocato la seconda commissione in aula.