«E’ necessario dare corso immediatamente alla stabilizzazione del personale precario che da decenni svolge la propria attività con contratti a termine nei Consorzi di bonifica.»
Lo rimarca il consigliere regionale del Partito sardo Gianfranco Nanni Lancioni, che sul tema ha presentato un’interrogazione per comprendere quali siano i motivi per cui ancora non è stata adottato il provvedimento approvato dall’assemblea di via Roma per porre la parola fine al precariato dei lavoratori degli enti di bonifica. La normativa prevede lo stanziamento di 2milioni di euro utili a stabilizzare il personale: «I posti vacanti degli operai nelle dotazioni organiche dei Consorzi di bonifica sono coperti, nei limiti dei posti risultanti dal Piano di organizzazione variabile e delle risorse disponibili nel bilancio degli organismi – aggiunge l’esponente dei quattro mori – mediante la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti di lavoro».
Una svolta attesa da un esercito di precari, da tempo impegnato nell’ambito degli enti: «Occorre rimarcare – conclude Nanni Lancioni, auspicando che si attui il provvedimento – che i Consorzi di bonifica svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione ambientale e della mitigazione del rischio idrogeologico, anche in considerazione dei recenti eventi calamitosi. La persistente carenza di personale e il ricorso al personale precario, con contratti della durata di 8 mesi all’anno, rende particolarmente gravoso dare stabilità all’attività di manutenzione delle reti idriche di tutto il territorio regionale e per l’intero anno. E’ per questo che è assolutamente indispensabile la stabilizzazione del personale».