Per la nostra rubrica “A colloquio con”, oggi abbiamo sentito Enrica Fois, consigliera della Municipalità di Pirri e militante di Liberu.
Un suo giudizio sull’operato della Giunta Solinas sino a questo momento.
«Da indipendentista confidavo in una svolta a livello linguistico, ma ciò non è avvenuto: sono delusa. Per quanto riguarda la pandemia, sappiamo che la sua gestione non è semplice ma immaginavo un’organizzazione sanitaria decisamente migliore. La sanità doveva essere prioritaria, soprattutto dopo anni smantellamento. Bisognava mettere subito mano all’organizzazione, alla sua gestione reale, invece si è pensato solo alla spartizione e assegnazione di posti su base politica. Questo ha influito anche nella gestione della pandemia: accanto alla lotta al Covid si dovevano assicurare prestazioni sanitarie che invece non ci sono state. Parliamo di assistenza e cure per malati oncologici, cardiaci, per le emergenze. Stiamo scontando ancora lo stop di primavera con un’evidente vantaggio per la sanità privata.»
«Da indipendentista confidavo in una svolta a livello linguistico, ma ciò non è avvenuto: sono delusa. Per quanto riguarda la pandemia, sappiamo che la sua gestione non è semplice ma immaginavo un’organizzazione sanitaria decisamente migliore. La sanità doveva essere prioritaria, soprattutto dopo anni smantellamento. Bisognava mettere subito mano all’organizzazione, alla sua gestione reale, invece si è pensato solo alla spartizione e assegnazione di posti su base politica. Questo ha influito anche nella gestione della pandemia: accanto alla lotta al Covid si dovevano assicurare prestazioni sanitarie che invece non ci sono state. Parliamo di assistenza e cure per malati oncologici, cardiaci, per le emergenze. Stiamo scontando ancora lo stop di primavera con un’evidente vantaggio per la sanità privata.»
Una sua posizione sulle ultime vicende legate all’abbattimento dei ginepri a Capo Caccia ed il sequestro del cantiere forestale a Sorso.
«Ci chiediamo come sia possibile che nessuno abbia visto il disboscamento di ettari così importanti di terreno. Se c’erano dei vincoli perché non sono state avvertite le autorità preposte? A quanto pare, secondo le indagini, non avevano alcuna autorizzazione a devastare così la nostra terra. Chi non prende posizione nel rispetto della propria terra non può dirsi indipendentista. Come Liberu non potevamo non prendere posizione. A Capo Caccia abbiamo addirittura fatto una manifestazione che è stata molto partecipata nonostante le restrizioni, quindi significa che è stata sentita anche da chi non era del luogo.»
«Ci chiediamo come sia possibile che nessuno abbia visto il disboscamento di ettari così importanti di terreno. Se c’erano dei vincoli perché non sono state avvertite le autorità preposte? A quanto pare, secondo le indagini, non avevano alcuna autorizzazione a devastare così la nostra terra. Chi non prende posizione nel rispetto della propria terra non può dirsi indipendentista. Come Liberu non potevamo non prendere posizione. A Capo Caccia abbiamo addirittura fatto una manifestazione che è stata molto partecipata nonostante le restrizioni, quindi significa che è stata sentita anche da chi non era del luogo.»
Un bilancio dell’attività amministrativa a Pirri.
«Sono presidente della commissione Politiche sociali della Municipalità di Pirri, un territorio che conta più di 30mila abitanti, che non è periferia di Cagliari ma un centro a sé, che ha storicamente congiunto l’urbanità del capoluogo con la ruralità dei paesi vicini. Un territorio complesso, in cui l’irrompere della pandemia ha messo in luce situazioni di povertà strutturali e ne ha fatto nascere di nuove. Avrei voluto senz’altro fare di più ma abbiamo un potere di intervento davvero molto limitato. Vorrei che le amministrazioni che verranno in seguito avessero più autonomia per incidere nella vita reale dei cittadini, oltre che per dare indirizzi politici che i pirresi ci chiedono. Amministrare è comunque una “scuola” importante.»
«Sono presidente della commissione Politiche sociali della Municipalità di Pirri, un territorio che conta più di 30mila abitanti, che non è periferia di Cagliari ma un centro a sé, che ha storicamente congiunto l’urbanità del capoluogo con la ruralità dei paesi vicini. Un territorio complesso, in cui l’irrompere della pandemia ha messo in luce situazioni di povertà strutturali e ne ha fatto nascere di nuove. Avrei voluto senz’altro fare di più ma abbiamo un potere di intervento davvero molto limitato. Vorrei che le amministrazioni che verranno in seguito avessero più autonomia per incidere nella vita reale dei cittadini, oltre che per dare indirizzi politici che i pirresi ci chiedono. Amministrare è comunque una “scuola” importante.»
Quali sono le attività della sua commissione?
«Sono stata eletta a giugno del 2019 e sono entrata in carica a luglio. Il primo periodo è stato di monitoraggio dei dati per capire che necessità ci fossero nel territorio. La mia politica parte dal presupposto che tutti abbiamo diritto di avere a disposizione gli stessi strumenti: chi amministra deve veramente rimuovere le limitazioni che le condizioni di fatto comportano all’affermazione di questo diritto, come dice la Costituzione. Abbiamo avuto l’aumento dei casi di indigenza per via del Covid e abbiamo lavorato a stretto contatto con le associazioni del territorio che hanno dei contatti con le famiglie in difficoltà, abbiamo cercato di raccogliere beni di prima necessità con le Giornate della solidarietà. Nella Commissione abbiamo fatto una campagna dove abbiamo indicato i numeri utili dei Centri Antiviolenza a Cagliari. Adesso ci stiamo dando da fare per contrastare la dispersione scolastica.»
«Sono stata eletta a giugno del 2019 e sono entrata in carica a luglio. Il primo periodo è stato di monitoraggio dei dati per capire che necessità ci fossero nel territorio. La mia politica parte dal presupposto che tutti abbiamo diritto di avere a disposizione gli stessi strumenti: chi amministra deve veramente rimuovere le limitazioni che le condizioni di fatto comportano all’affermazione di questo diritto, come dice la Costituzione. Abbiamo avuto l’aumento dei casi di indigenza per via del Covid e abbiamo lavorato a stretto contatto con le associazioni del territorio che hanno dei contatti con le famiglie in difficoltà, abbiamo cercato di raccogliere beni di prima necessità con le Giornate della solidarietà. Nella Commissione abbiamo fatto una campagna dove abbiamo indicato i numeri utili dei Centri Antiviolenza a Cagliari. Adesso ci stiamo dando da fare per contrastare la dispersione scolastica.»
Ci parli della sua mozione sulla lingua sarda nelle istituzioni.
«Questa mozione nasce dopo uno studio che è avvenuto all’interno della Corona De Logu, l’assemblea degli amministratori indipendentisti presieduta da Maurizio Onnis e di cui sono vice presidente. Secondo noi, il sardo deve viaggiare di pari passo con l’italiano. Non c’è miglior cosa che dare un giusto collocamento alla lingua sarda, che può essere la lingua sia della poesia che quella dell’amministrazione. Nella mia mozione chiedevo semplicemente di poter esercitare il mio diritto di parlare in sardo nel corso delle assemblee. Io trascrivo tutti i miei atti in bilingue: una colonna in sardo e una in italiano, tutto il LSC, lo standard riconosciuto. Nella parlata uso il campidanese.»
«Questa mozione nasce dopo uno studio che è avvenuto all’interno della Corona De Logu, l’assemblea degli amministratori indipendentisti presieduta da Maurizio Onnis e di cui sono vice presidente. Secondo noi, il sardo deve viaggiare di pari passo con l’italiano. Non c’è miglior cosa che dare un giusto collocamento alla lingua sarda, che può essere la lingua sia della poesia che quella dell’amministrazione. Nella mia mozione chiedevo semplicemente di poter esercitare il mio diritto di parlare in sardo nel corso delle assemblee. Io trascrivo tutti i miei atti in bilingue: una colonna in sardo e una in italiano, tutto il LSC, lo standard riconosciuto. Nella parlata uso il campidanese.»
I suoi progetti futuri.
«Di sicuro vorrei che questa palestra amministrativa che sto facendo non andasse sprecata. Sento la necessità di avere una società migliore. Mettersi a disposizione, per me, è una cosa importante. Penso che continuerò a fare attività politica, senz’altro come militante nel mio partito.»
«Di sicuro vorrei che questa palestra amministrativa che sto facendo non andasse sprecata. Sento la necessità di avere una società migliore. Mettersi a disposizione, per me, è una cosa importante. Penso che continuerò a fare attività politica, senz’altro come militante nel mio partito.»
Antonio Caria