«Impressionano i dati forniti dall’INPS sul calo delle assunzioni e sulla cassaintegrazione nei primi 10 mesi del 2020. Il crollo della produzione e dei consumi causato dalla pandemia ha determinato una diminuzione delle assunzioni pari al -31%, mentre sono salite a 4 miliardi le ore di cig autorizzate. Preoccupano i 662 mila posti di lavoro persi, un dato che purtroppo sarà destinato a peggiorare non appena terminerà il divieto di licenziamenti. Lo scarso impatto dei provvedimenti finora adottati dal Governo e l’assenza di una strategia a lungo termine sono evidenti. Si continua a finanziare uno strumento fallimentare come il reddito di cittadinanza che arriverà a coprire una platea di 4 milioni di beneficiari con un costo stimato di 9 miliardi di euro quando, finora, soltanto in 200 mila hanno trovato un’occupazione.»
Lo ha detto oggi Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, in merito alle misure necessarie per far fronte alla crisi occupazionale in atto.
«Pensare di creare nuovi posti di lavoro mediante incentivi e bonus, senza politiche attive adeguate e un serio piano industriale, è un grave errore che stiamo pagando caro. L’UGL auspica interventi coraggiosi a sostegno di lavoratori e imprese, in primis la riduzione del costo del lavoro per incentivare le assunzioni e alleggerire le aziende da un carico fiscale ormai insostenibile», ha concluso Paolo Capone.