Per la nostra rubrica “A colloquio con…” abbiamo sentito la sindaca di Arborea, Manuela Pintus.
È stata rieletta per la seconda volta sindaca di Arborea. Quali sono i progetti per i prossimi cinque anni?
«La compagine con cui abbiamo vinto le elezioni si è in parte rinnovata. Siamo stati rieletti in un periodo particolarmente complesso: la crisi data dalla pandemia da coronavirus si è fatta sentire, ha amplificato alcuni aspetti dello sviluppo locale che già presentavano delle criticità. È una grande responsabilità guidare un paese che rappresenta, per alcune attività del settore agro-industriale, un polo di eccellenza. Stiamo cercando di lavorare su più fronti: vogliamo proseguire nel recupero del decoro urbano e del patrimonio storico. Abbiamo operato in linea con quella che era la finalità della Programmazione Territoriale che metteva assieme diversi territori, nel questo caso due Unioni dei Comuni. Abbiamo puntato sui servizi che verranno offerti ai giovani e alle giovani coppie: parlo di un centro diurno per le famiglie, uno spazio musica e un centro per i giovani, ma anche per chi verrà a visitare il territorio. Abbiamo pensato anche alla riqualificazione di una parte del litorale marino, l’allestimento in una struttura di proprietà del comune di un centro di educazione ambientale. Per quanto riguarda le nostre attività economiche principale, abbiamo come obiettivo quello di potenziare gli organici. Vogliamo rafforzare l’ufficio tecnico, i servizi sociali e la polizia locale. È una bella sfida, dobbiamo cercare di studiare gli strumenti che ci verranno messi a disposizione.»
Come avete gestito l’emergenza coronavirus che non ha risparmiato neanche Arborea?
«Siamo arrivati anche ad avere 43 casi di Coronavirus, tra cui anche alcuni ricoverati, un numero abbastanza consistente. È stato un periodo molto complesso. Noi abbiamo messo insieme gli strumenti che abbiamo a disposizione, ma anche creandone alcuni: siamo in contatto con il servizio igiene di Oristano, abbiamo sentito l’Asl e il Distretto socio-sanitario, e abbiamo deciso di posticipare il rientro a scuola degli studenti ed organizzando uno screening. Poi abbiamo messo a punto due servizi: uno riguarda la possibilità di mettere a disposizione un operatore socio-sanitario alle persone positive che hanno la necessità di avere un supporto in casa; l’altro è un sistema che, se è necessario misurare i parametri vitali, questi operatori sanitari possono andare sul posto e prendere i parametri dei cittadini contagiati. Per quanto riguarda la comunicazione, abbiamo cercato di sentire tutte le persone giornalmente per avere un quadro preciso delle loro condizioni di salute e delle loro necessità, oltre che informare la popolazione sulle condizioni epidemiologiche del paese. Ora i casi sono in calo, per adesso l’emergenza sta rientrando.»
L’esondazione dei giorni scorsi dello stagno di S’Ena Arrubia ha lasciato strascichi nel territorio. Le problematiche sono state risolte o c’è ancora da fare?
«Sono tutt’altro che risolte. Abbiamo avuto modo di sentire la Protezione civile, ma anche tutti gli enti competenti in materia di rischio idrogeologico e di gestione delle acque. La situazione di S’Ena Arrubia è particolarmente delicata per diversi motivi: nel corso di questi ultimi anni sono stati deviati dei corsi d’acqua che sono poi stati indirizzati sullo stagno. È necessario intervenire, ci sono già dei fondi che serviranno per ripristinare i livelli batimetrici perché, nel corso degli anni, lo stagno si è ridotto in altezza. Bisogna anche ripristinare dei canali circondariali e di soccorso. Interventi che, nel corso degli anni, necessitavano di programmazione e di fondi che non sono arrivati. Ora, però, abbiamo messo tutto per iscritto, stiamo completando le ultime riunioni. Ora modificheremo in parte il nostro piano di Protezione civile comunale e mettere in piedi un protocollo che, in emergenza, consenta, con dei dati oggettivi, di intervenire e comunicare a chi opera nello stagno di alzare velocemente le paratoie in caso di emergenza.»
Quali sono le vostre iniziative culturali per il 2021?
«Come amministrazione abbiamo puntato molto sull’istruzione e la cultura, attraverso varie collaborazioni con le scuole, ma anche con il centro per l’istruzione degli adulti per far partire alcuni corsi. In linea con quello che facciamo c’è anche l’attività della Pro loco. Lo scorso hanno la pandemia ha messo dei paletti, bloccando le manifestazioni, tra cui “La Polentata, la “Fiera dell’agricoltura” e la festa del patrono. Purtroppo anche quest’anno, credo, subiranno la stessa sorte. Stiamo valutando alcune attività in videoconferenza e convegnistiche, queste ultime nel rispetto delle norme anticovid. La Pro loco locale è sempre molto determinata: ci ha dato una mano, insieme alla Protezione civile, nelle attività di screening.»
Antonio Caria