«Sono ancora 1,2 milioni i lavoratori in attesa di ricevere la cig, numeri inaccettabili se pensiamo che un terzo delle domande risale addirittura a marzo 2020. Un dato che fotografa impietosamente il fallimento delle misure messe in campo finora. La semplificazione e la sburocratizzazione dell’attuale sistema di welfare rimane una delle promesse mai realizzate e destinate a restare nel libro dei sogni del governo. La cosiddetta Cig veloce erogata dalle banche non è mai entrata a regime, mentre appare evidente il tentativo di scaricare le responsabilità dei ritardi sulle Regioni.»
Lo scrive, in una nota, Paolo Capone, segretario generale UGL.
«Non è pensabile affrontare una crisi sociale di proporzioni epocali con strumenti inadeguati. Occorre velocizzare le procedure di erogazione degli ammortizzatori sociali, soprattutto in vista dell’imminente stop al divieto di licenziamenti. È prioritario intervenire mobilitando risorse senza precedenti, mi riferisco in particolare ai fondi che l’Italia riceverà con il Recovery Plan, un’opportunità storica per favorire l’occupazione e per realizzare un taglio poderoso del costo del lavoro. Al tempo stesso è indispensabile rifinanziare quei provvedimenti come Quota 100 che hanno consentito il turn over incentivando il ricambio generazionale nella pubblica amministrazione», conclude Paolo Capone.