Sono 285mila i quintali di pecorino romano dop da immettere sul mercato, frutto della campagna 2019-2020. A renderlo noto è il Consorzio di Tutela, con sede a Macomer.
«La campagna si è conclusa positivamente, la produzione è stata adeguata al fabbisogno del mercato senza che si siano generate eccedenze – ha dichiarato il presidente del Consorzio di tutela, Gianni Maoddi -. Questo significa che il sistema è in equilibrio, ed è un risultato fondamentale, i consumi e i prezzi di vendita in crescita lo dimostrano.»
Il dato del primo trimestre della campagna di produzione 2020-2021 registra un incremento della produzione pari all’81%. «Per il momento è un dato che non ci spaventa – ha aggiunto Gianni Maoddi – perché se in termini percentuali è alto, in quantità assolute rappresenta 10mila quintali in più, che in un mercato in equilibrio è una quantità gestibile. L’incremento è dovuto prima di tutto alle condizioni climatiche, abbiamo avuto un autunno eccezionale, mite e piovoso. Non dimentichiamoci poi del lockdown che ha stravolto tutto, non solo le nostre vite professionali: quando sono iniziate le chiusure di bar, ristoranti, pizzerie, il consumo dei formaggi freschi è letteralmente crollato.»
Gli obiettivi per il 2021 sono l’espansione e il consolidamento del mercato italiano.
«Continueremo a curare i mercati esteri e a incrementarli, ma nei prossimi mesi l’Italia sarà l’obiettivo centrale. Il pecorino romano non è più solo un ingrediente o un prodotto da grattugia: grazie all’evoluzione degli ultimi anni, può vantare caratteristiche di prodotto da tavola eccellenti, ed è anche su questo che vogliamo puntare – ha concluso Gianni Maoddi – per conquistare nuovi palati fra aperitivi, antipasti e spuntini.»
Antonio Caria