La commissione Attività produttive, presieduta da Piero Maieli (Psd’Az), ha ricevuto una delegazione dei rappresentanti sindacali del settore intrattenimento/spettacolo, che hanno esposto la loro situazione nell’attuale fase di emergenza Covid.
«Il nostro comparto – ha ricordato Piero Muresu del Siulb (locali da ballo, circa 40 strutture nel territorio regionale) – è praticamente chiuso da un anno, fatta eccezione per una breve attività estiva di circa un mese, per cui molte aziende rischiano di sparire ed altre di non arrivare con mezzi sufficienti alla “ripartenza”.»
«Per questo – ha aggiunto -, chiediamo alla Regione un intervento che ci metta nelle condizioni di continuare a lavorare, riconoscendoci possibilmente almeno il 30% della differenza fra il fatturato del 2019 e quello del 2020. La politica dei “ristori” del Governo, ha poi osservato, nel nostro caso ha presentato molti problemi di applicazione perché non è chiaro se sia rivolta ai lavoratori, in larga parte stagionali con contratti “a chiamata”, o alle aziende.»
Successivamente sono intervenuti Gabriele Murgioni di Confcommercio, Roberto Bolognese di Confesercenti e Luca Usai, imprenditore del comparto eventi musicali. Tutti si sono soffermati fra l’altro sull’imminente bando dell’assessorato del Lavoro “R(esisto)” che, sia pure con finalità certamente positive, prevede interventi per settori in realtà molto diversi fra loro sia per tipologia di imprese che per la formazione degli addetti, con il rischio di assegnare poche risorse a tutti senza però accompagnare la ripresa di settori trainanti dell’economia regionale (lo spettacolo e gli eventi musicali fra tutti) a stretto contatto con il turismo.
Il presidente Piero Maieli ha ribadito l’attenzione della commissione per i problemi segnalati chiedendo ai rappresentanti di categoria una documentazione di dettaglio, utile per un eventuale approfondimento con l’assessore Alessandra Zedda in vista della prossima finanziaria.
Nella seconda parte della seduta, la commissione ha ascoltato i rappresentati dei 13 borsisti dell’Agenzia Agris rimasti fuori dalle stabilizzazioni effettuate dalla Regione in base alla legge 37/2016.
La nostra realtà, hanno spiegato Luigi Chessa, Alessio Dedola e Riccardo Diciotti, è quella di professionisti che operano “a tutto campo” all’interno dell’Agenzia anche se, dal punto di vista formale, i nostri contratti sono chiamati “di formazione e/o di ricerca”.
E’ un problema che viene da lontano, hanno precisato i borsisti, ma l’evoluzione della normativa nazionale e regionale sul superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni, la giurisprudenza (nello specifico i Tribunali del Lavoro di Cagliari e Sassari) e la stessa pianificazione di Agris in materia di fabbisogno di personale, hanno riconosciuto il nostro ruolo: ora aspettiamo che lo faccia la Regione.
Il presidente Piero Maieli ha assicurato il massimo impegno della commissione, anche in considerazione del fatto che la Regione aveva avviato a suo tempo un piano di stabilizzazione.
Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Gian Franco Satta (Progressisti), Salvatore Corrias (Pd), Elena Fancello (Psd’Az) ed Eugenio Lai (Leu).