Sono circa 150 gli allevamenti del Sulcis Iglesiente bloccati a causa di tre focolai di lingua blu sierotipo 3, l’unico per cui ancora non c’è un vaccino.
Inevitabile la preoccupazione di tutto il comparto per la diffusione della malattia sino all’area di Santadi e Tratalias, che ha di fatto causato il blocco della movimentazione.
«Del tutto comprensibile e lecito lo stato d’animo degli allevatori del Sulcis, sia del comparto ovicaprino sia del bovino, i quali, già vessati da una grave crisi economica scaturita a seguito della pandemia tuttora in atto e che, purtroppo, non ha risparmiato alcun settore, temono di dover rivivere l’incubo del 2018 – ha detto il consigliere regionale della Lega Michele Ennas -. In quell’occasione, infatti, il blocco della movimentazione ha comportato limitazioni in un’area di 150 chilometri dal focolaio, suddividendo conseguentemente la Sardegna in macro aree, con penalizzazioni non indifferenti per il Sud dell’isola. Oggi però, grazie alle interlocuzioni avviate dall’assessore regionale della sanità, Mario Nieddu, con il Ministero e il centro nazionale di referenza OIE per la Bluetongue di Teramo, nonché con l’ausilio dell’OEVR, la zona posta a vincolo è stata limitata a un raggio di 20 km, riducendo sensibilmente anche i disagi che da essa conseguono. C’è massima attenzione verso le esigenze espresse dall’intero comparto e stiamo inoltre valutando quali siano le modalità migliori per garantire un supporto.»
«Era il 18 agosto del 2000 quando in un allevamento di Pula venne accertato il primo caso italiano di blu tongue, da allora migliaia di ovini, caprini e bovini sono stati sottoposti a ciclici blocchi della movimentazione per impedire la diffusione del virus, che si è spostato poi inevitabilmente da Sud a Nord dell’isola. Sin dal nostro insediamento abbiamo lavorato con l’assessore per affrontare la questione con un approccio differente rispetto al passato, ed evitare dunque di far pagare uno scotto ancor più grande alle aziende del comparto. I primi graduali passi in tal senso sono stati mossi non solo attraverso la riduzione del raggio di blocco della movimentazione, ma anche con una differente impostazione dell’indagine diagnostica atta a verificare l’eventuale circolazione virale in altre parti dell’isola, attraverso un controllo nelle aziende poste ad una distanza “buffer” di 48/50 km dalle aziende più esterne dell’area interessata», ha commentato il capogruppo in Consiglio regionale Lega, Dario Giagoni.
«Il nostro intento, tanto in Consiglio regionale quanto in seno alla V Commissione, della quale sono segretario, è quello di portare avanti le istanze del mondo agricolo e zootecnico, sin troppo spesso vessati da circostanze che ne compromettono il corretto sviluppo e la necessaria crescita e anche in questo difficile momento chiederemo un impegno agli assessori competenti per azioni volte alla tutela del comparto», ha concluso il consigliere regionale Andrea Piras.